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Cattura e stoccaggio geologico di CO2: studi e valutazioni per il possibile avvio di un impianto pilota lombardo

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Cattura e stoccaggio geologico di CO2: studi e valutazioni per il possibile avvio di un impianto pilota lombardo

La presente ricerca, condotta per conto di Eupolis Lombardia, è stata svolta al fine di valutare la possibilità di realizzare sul territorio lombardo un impianto pilota con cattura e stoccaggio della CO2.

La presente ricerca, condotta per conto di Eupolis Lombardia, è stata svolta al fine di valutare la possibilità di realizzare sul territorio lombardo un impianto pilota con cattura e stoccaggio della CO2. In tale studio, oltre ad approfondire le indagini geologiche, con particolare attenzione ai parametri petrofisici delle formazioni coinvolte, è stata realizzata la modellazione geologica e la simulazione numerica fluidodinamica. Nell’area indagata è stato individuato un sistema caprock-reservoir in un acquifero salino profondo.

La copertura è costituita dalla formazione argillosa nota come Argille del Santerno del Pliocene mentre il potenziale reservoir è rappresentato da una formazione di tipo terrigeno, nota come Formazione delle Ghiaie di Sergnano (Pliocene inferiore – Messiniano superiore) costituita da sabbie, ghiaie e conglomerati. Sono state individuate 3 diverse strutture geologiche e la simulazione numerica è stata eseguita con il Sistema Integrato di Analisi Modellistica – GeoSIAM realizzato da RSE.Trattandosi di un progetto pilota, le simulazioni numeriche sono state eseguite considerando delle volumetrie significative ma non troppo elevate, pari a 300.000 ton/anno di CO2 per un arco temporale di 30 anni.

Sei diversi scenari di simulazione sono stati elaborati e i risultati mostrano che il processo di iniezione e stoccaggio avviene in condizioni tali da escludere la fratturazione della roccia serbatoio e di copertura.Il plume di CO2 resta confinato all’interno del serbatoio e il massimo volume dopo 100 anni, è pari a circa 1.3 km3; gli incrementi massimi di pressione locale rispetto al valore imperturbato risultano pari o inferiori al 2% (circa 3 bar) per i due scenari con iniezione della CO2 più profonda che sono quelli più indicati per la realizzazione di un eventuale progetto pilota.

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