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Il monitoraggio sismico nei campi geotermici: esperienze in Italia e all’estero

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Il monitoraggio sismico nei campi geotermici: esperienze in Italia e all’estero

La microsismicità naturale di alcuni campi geotermici italiani e registrata con l’utilizzo di reti di monitoraggio sismico locale, è analizzata. Sono descritti i risultati del monitoraggio sismico durante prove di iniezione di fluidi endogeni e altre analoghe esperienze in Europa sono analizzate. È inoltre evidenziata la differenza fra la microsismicità associata ai classici sistemi idrotermali e quella dei sistemi EGS-Enhanced Geotermal System.

La geotermia è un patrimonio energetico che deve essere sfruttato più intensamente per affrontare le future sfide in un mondo sempre più assetato di energia. Il contributo geotermico è duplice e riguarda sia la produzione di energia elettrica (media e alta entalpia) sia gli usi diretti ad esempio per teleriscaldamento e per l’utilizzo delle sonde geotermiche a circuito chiuso e aperto (bassa entalpia). Per la produzione di energia elettrica, lo sfruttamento dei sistemi idrotermali classici come Larderello-Travale, prevede l’estrazione dei fluidi geotermici e la loro reiniezione in profondità al termine del ciclo produttivo. Il calore geotermico è concentrato in aree geologiche particolari e piuttosto accidentate che presentano un certo livello di sismicità naturale con, in genere, terremoti piuttosto frequenti ma di non forte intensità. La memoria presenta i risultati del monitoraggio effettuato con reti sismiche locali installate in Italia attorno a campi geotermici in esplorazione, invasi artificiali, siti per centrali nucleari e termoelettriche, frane e aree geologiche ad alto rischio sismico in un periodo compreso tra il 1977-2000. I risultati ottenuti con il monitoraggio locale dell’ampia area geografica con i campi geotermici di Monte Amiata, Torre Alfina e Latera in Toscana e nell’Alto Lazio, hanno permesso di caratterizzare la sismicità naturale con scosse di massima ML uguale a 3.5. Per Latera e Torre Alfina sono riportati i risultati di un accurato monitoraggio eseguito durante le operazioni di iniezione di fluidi endogeni e la microsismicità rilevata, con magnitudo molto bassa, è stata correlata ai volumi iniettati e alla pressione di bocca pozzo. Sono state analizzate n.38 esperienze in Europa di iniezione di fluidi comprendenti il noto campo geotermico di Larderello-Travale in Toscana e quello esplorato di Cesano nel Lazio. Particolare attenzione è stata rivolta al progetto EGS-Enhanced Geothermal System Basel del 2006, dove durante le operazioni di iniezione si sono verificate alcune scosse con quattro eventi di ML>3 e magnitudo massima comunque limitata a 3.4. I sistemi EGS, che prevedono iniezione di grosse quantità di acqua a pressioni anche elevate per aprire le fratture nella roccia, non devono essere confusi con i sistemi idrotermali classici cui fa parte il progetto pilota da 5 MW di Torre Alfina.

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