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pubblicazioni - Presentazione

Transizione energetica verso il 2030: la geotermia a bassa entalpia come risorsa rinnovabile, sostenibile, sicura e flessibile per l’ambiente costruito

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Transizione energetica verso il 2030: la geotermia a bassa entalpia come risorsa rinnovabile, sostenibile, sicura e flessibile per l’ambiente costruito

La presentazione in occasione dell’evento internazionale REMTECH EXPO mostra i risultati di analisi in ambito geotermico effettuate da RSE in diversi siti in Italia. Viene mostrata, in particolare, un’analisi preliminare di applicazione della geotermia a bassa temperatura per la climatizzazione di edifici nel comune di Roma, nello specifico di un edificio scolastico pubblico. Calcolati i fabbisogni energetici per soddisfare il riscaldamento invernale dell’edificio in base a parametri climatici e strutturali, lo scopo è stato ipotizzare e dimensionare un campo sonde geotermiche verticali a circuito chiuso necessario a soddisfare il 30% del fabbisogno energetico dell’edificio.

La presentazione in occasione dell’evento internazionale REMTECH EXPO mostra i risultati di analisi in ambito geotermico effettuate da RSE in diversi siti in Italia. Vengono presenti i risultati di analisi e modellazione fluidodinamiche per applicazioni geotermiche a bassa entalpia per le aree di Pietralata – Municipio V di Roma Capitale; Genova – Ristrutturazione dell’edificio dell’INPS; Alessandria – Condominio di 12 appartamenti; Campo Prove RSE – Milano, via Rubattino. In particolare, viene presentata un’analisi che ha avuto l’obiettivo di verificare la possibilità di applicare la tecnologia relativa alla coltivazione della risorsa geotermica a bassa temperatura per usi diretti, facendo particolare riferimento alla climatizzazione di edifici pubblici e privati al fine di migliorare l’efficienza energetica del patrimonio edilizio dell’area di Roma Capitale. Per quest’area, sono state reperite e consultate tutte le informazioni utili alla ricostruzione geologica e stratigrafica, seppur preliminare, fino ad ipotizzarne un settore potenzialmente idoneo, sia per le caratteristiche geologiche che termiche delle litologie presenti.

Individuato il “sito pilota”, un Istituto Tecnico Superiore situato nella zona di Pietralata, l’intero complesso scolastico è stato discretizzato in tre blocchi. Il calcolo è stato effettuato in via preliminare sul più grande dei 3, il Blocco 1, calcolandone i fabbisogni energetici di riscaldamento in base alla zona climatica ed ai parametri strutturali dell’edificio utilizzando il software CARAPACE (CAlcolo Resistivo Annuale Prestazioni Assetti Climatizzazione Efficienti), sviluppato da RSE–SSE.

Partendo da questi fabbisogni, l’obiettivo è stato quello di ipotizzare e dimensionare un campo sonde verticali a circuito chiuso in grado di soddisfare il 30% del fabbisogno totale previsto per l’edificio. I risultati ottenuti evidenziano che il campo dovrebbe essere composto da 16 sonde con profondità media di 95 m ciascuna. La metodologia di analisi e le determinazioni fatte su base bibliografica sono state poi validate con dati sperimentali derivanti dall’esecuzione di un sondaggio geognostico eseguito fino alla profondità di 100 m dal piano superficiale. Da qui, la possibilità di ottimizzare il profilo di conducibilità termica del terreno, attribuendo valori di λ corrispondenti alla stratigrafia rilevata.

I risultati, decisamente soddisfacenti, oltre a confermare la validità delle stime preliminari, determinano come un campo di 12 sonde con profondità di 100 m ciascuna sia sufficiente per soddisfare il 30% dei fabbisogni energetici dell’utenza considerata.

Vengono inoltre presentate le elaborazioni di mappe del potenziale di geoscambio per le aree di: area Calabria; Solofra (AV); Nocera Inferiore (SA); Isola Bergamasca (BG). I risultati mostrano grandi potenzialità termiche per applicazioni geotermiche a bassa entalpia per queste aree

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