Gli elementi della riforma del settore elettrico italiano che esercitano maggior pressione sulla rete di trasmissione sono, come noto, la richiesta di una maggiore importazione di energia dai paesi confinanti e la forte spinta al rinnovamento del parco di generazione. In relazione alla realtà italiana, le scelte nel settore della generazione influiscono sullo sviluppo del sistema di trasmissione principalmente su due aspetti. Un primo aspetto, di tipo interno, dipende dalla localizzazione e distribuzione degli impianti sul territorio nazionale. Un secondo aspetto, legato agli scambi internazionali di energia, dipende in modo determinante dalle politiche energetiche intraprese all’interno dei paesi della UE in periodi ante-liberalizzazione e dalle conseguenti differenze strutturali tra i mix di generazione italiano e quelli dei paesi confinanti. In un lavoro precedente [1] si è analizzato come il recupero dell’efficienza conseguente alla trasformazione e all’ampliamento del parco di generazione italiano possa influire notevolmente sulla richiesta di importare energia dai paesi confinanti. Questa nuova attività si pone l’obiettivo di confermare, su un orizzonte temporale di medio-lungo periodo, l’interdipendenza tra rinnovamento interno e richiesta di importazione e di prevedere la capacità di trasporto ottima dell’interconnessione del confine franco-svizzero, considerando differenti stime sulla crescita della domanda di energia elettrica in Francia ed in Italia. Oggetto di questo lavoro è dunque la valutazione dell’impatto del rinnovamento dei parchi di generazione italiano e francese e delle variazioni della domanda di carico, sul “flusso economico ottimo” tra l’Italia e la Francia. Con questo termine si intende lo scambio di potenza che si stabilisce quando non sia considerato alcun vincolo sulla capacità di trasporto né sulle linee di interconnessione, né sui sistemi elettrici nazionali, in un’ottica di minimizzazione dei costi globali di generazione.