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Ambiente, il nuovo PEAR della Regione Lombardia “ascolta” RSE

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Ambiente, il nuovo PEAR della Regione Lombardia “ascolta” RSE

Il Programma Energetico Ambientale Regionale 2013 si avvale dei nostri suggerimenti: dall’utilizzo energetico delle biomasse allo sviluppo delle infrastrutture per la trasmissione elettrica, oltre a mobilità elettrica e fonti rinnovabili.

Anche la Lombardia è all’opera per definire il Programma Energetico Ambientale Regionale 2013  (PEAR). Un appuntamento che – come già segnalato nella news dello scorso 6 febbraio, dedicata alla parte strettamente energetica – vede la fattiva presenza di RSE.

In particolare, il nostro contributo in campo ambientale si è articolato in alcuni suggerimenti. Ad esempio, in materia di sostegno all’utilizzo energetico della biomassa si è evidenziata una priorità nella destinazione dei prodotti della gestione del bosco ad impianti comunali (o consortili) di teleriscaldamento (con eventuale cogenerazione), piuttosto che al riscaldamento individuale. Tali impianti (di taglia significativa, dalle centinaia di kW termici e oltre) possono essere dotati di dispositivi di regolazione/controllo della combustione e di trattamento degli effluenti gassosi, in modo da garantire il rispetto di severi limiti alle emissioni.

Sulla problematica, particolarmente calda  in Regione, delle emissioni inquinanti in atmosfera da combustione di biomasse si è proposto di rimarcare l’importanza del recente DM 6 Luglio 2012 (recante “misure di sostegno alla produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili”), che permette agli impianti nuovi a biomasse di accedere a significative maggiorazioni dell’incentivo nel caso dimostrino emissioni inferiori a prefissati valori limite.

In particolare, si è suggerito di estendere anche in questo ambito l’applicazione del Sistema Rete SME per il monitoraggio delle emissioni realizzato da ARPA Lombardia (anche in collaborazione con RSE). Altra “voce”, lo sviluppo delle infrastrutture per la trasmissione elettrica. In quest’ambito si è posto l’accento sulla esigenza di armonizzare le previsioni del PEAR con il piano di sviluppo della rete a livello europeo, in particolare con i cosiddetti Project of Common Interest  (PCI), definiti dalla Commissione.

Occorre tener conto che la Commissione Europea prevede per i PCI procedure autorizzative particolari, con tempi assai ristretti. Particolare attenzione ed enfasi dovrà dunque essere posta dalla Regione alla coerenza delle tempistiche per le procedure autorizzative e al coinvolgimento efficace e tempestivo degli stakeholder e dei territori interessati. Per quanto concerne la mobilità elettrica, si è sottolineata la sua importanza nella riduzione delle emissioni di CO2 e dei livelli di rumore nonché dei consumi energetici.

Numerosi gli ambiti di potenziale intervento: mobilità privata, servizio taxi, servizio flotte noleggio, flotte commerciali, trasporto pubblico, parco veicolare della pubblica amministrazione.

Sul tema dello sviluppo delle fonti rinnovabili, riconoscendo che sussistono problemi di integrazione delle stesse nel territorio e di localizzazione degli impianti, anche a causa di conflitti tra utilizzi concorrenti delle risorse (in particolare per l’acqua, ma non solo), ecco il nostro suggerimento: la Regione, nell’ambito del Piano, metta in campo politiche e normative finalizzate a promuovere lo sviluppo e l’adozione, da parte delle pubbliche amministrazioni locali, di strumenti atti a censire, valutare e confrontare domande che insistono sullo stesso territorio (o asta fluviale), consentendo così un ranking comparativo tra le diverse proposte.

Il comparto della ricerca pubblica regionale ha già sviluppato e sperimentato, in differenti realtà, strumenti di tal fatta, anche in collaborazione con alcune strutture pubbliche locali: si tratta dunque di mettere a sistema tali esperienze, promuovendone l’ulteriore sviluppo e diffusione.