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Anno 2030: quali costi di dispacciamento con le FER al 58%?

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Anno 2030: quali costi di dispacciamento con le FER al 58%?

Presentato a Roma lo scorso 4 dicembre, nella sede di Confindustria, lo studio sul futuro delle rinnovabili nel sistema elettrico nazionale. RSE ha curato l’aspetto dei costi di trasmissione e distribuzione, fornendo una stima delle dinamiche attese e suggerendo possibili strumenti di mitigazione degli aumenti. Gli interventi di ARERA e del MISE hanno sottolineato il ruolo concreto e al servizio della competitività della Ricerca di Sistema.

Anno 2030: le rinnovabili hanno quasi raggiunto la soglia del 60 per cento nella generazione elettrica. La rete, a questo punto…

Non è l’inizio di un romanzo di fantascienza, ma lo scenario oggi ritenuto altamente probabile, con il quale il Sistema Italia deve necessariamente iniziare già oggi a fare i conti.

Il 4 dicembre 2018 nella sede di Confindustria a Roma è stato presentato lo studio sulle rinnovabili nel sistema elettrico italiano, coordinato da Confindustria Energia che ha istituito un apposito gruppo di rappresentanti delle diverse anime industriali e presieduto da Giuseppe  Pasini. Lo studio per il Libro Bianco è stato realizzato e presentato sotto la guida del professor Massimo Beccarello, e si è avvalso della collaborazione di EY Consulting per la parte delle ricadute sociali ed economiche e di RSE per gli aspetti relativi ai costi di trasmissione, distribuzione e dispacciamento.

E proprio questa parte è stata oggetto di una vivace discussione nel corso degli interventi successivi, da parte di ARERA, di esponenti politici e rappresentanti imprenditoriali. In effetti, le conseguenze sul funzionamento del sistema elettrico del massiccio dispiegamento delle rinnovabili, chiesto dall’Europa (e poi entusiasticamente accolto dall’Italia) sono particolarmente impegnative da valutare negli scenari futuri: l’impatto è notevole ma soprattutto l’elevata imprevedibilità impone misure importanti per garantire la sicurezza del sistema.

Nello studio di Confindustria, RSE ha sviluppato, grazie alle proprie conoscenze sulla gestione e il mercato elettrico e alle suite modellistiche messe a punto,  una stima dell’aumento dei costi di dispacciamento al 2030 (con il 58 per cento di FER elettriche nel mix di generazione) e indicato i presupposti per il loro contenimento a livelli simili agli attuali.

Si tratterà infatti di prevedere la partecipazione degli impianti rinnovabili al mercato di dispacciamento, modificando l’attuale assetto del mercato stesso, e prevedere un’adeguata allocazione delle risorse di accumulo (peraltro già previste dai piani di sviluppo attuali) necessarie per far fronte alle richieste di riserva indispensabili a garantire l’adeguatezza.

Il contributo di RSE ha permesso infine di identificare, con le esplicite citazioni del Sottosegretario MiSE con delega all’energia Davide Crippa e del Presidente di ARERA, Stefano Besseghini, nella Ricerca di Sistema una componente essenziale per mantenere il livello di eccellenza della rete elettrica italiana. Il sistema italiano è oggetto di attenzione mondiale, come dimostrato dal recente convegno di Roma di Mission Innovation.

“RSE è sempre più impegnata – ha aggiunto Romano Ambrogi, illustrando lo studio – a rendere la ricerca sempre più organicamente utile alle esigenze del Paese, a supporto delle Istituzioni e in collaborazione con le Imprese, senza l’assillo di dover inventare prodotti da esibire su immaginari scaffali esposti al pubblico, ma interagendo attivamente con chi può rendere l’innovazione effettivamente un fattore competitivo”.