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Approvato a livello UE il protocollo proposto da RSE sui test per le misure di emissioni inquinanti

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Approvato a livello UE il protocollo proposto da RSE sui test per le misure di emissioni inquinanti

Uno dei campi delle politiche energetiche dove è maggiore l’impegno a livello europeo è quello della metodologia che presiede alle misure delle emissioni e al loro monitoraggio.

Un settore di importanza strategica perché è essenziale disporre di un modello condiviso che sia standard per tutti i Paesi dell’Unione.

Tre anni fa Domenico Cipriano di RSE è stato nominato coordinatore del gruppo di lavoro CEN/TC 264 on”Proficiency testing schemes for emission measurements”. Il progetto, presentato da RSE, ha riguardato la prima norma internazionale sulla gestione delle prove intercomparative sulle emissioni inquinanti, ed è ora giunto a conclusione.

La scorsa settimana il draft redatto dal gruppo di lavoro è stato approvato dagli Stati Membri. La finalizzazione della norma e la sua presumibile pubblicazione dovrebbe avvenire entro 12 mesi. Per RSE si tratta di un risultato di grande prestigio scientifico che porta a traguardare un progetto innovativo, che ha superato le iniziali diffidenze fra i Paesi dell’UE e che ora con l’approvazione riconosce la validità del lavoro svolto.

Le attività di ‘Proficiency Test’ (PT) o ‘Confronto Interlaboratorio’, sono sessioni in cui più laboratori analizzano uno stesso campione, per predirne la reale composizione finale, realizzando un ‘materiale di riferimento’.

L’idea è applicare anche alle emissioni il concetto di PT, con sistemi di prova, cioè impianti in grado di dare vita a emissioni sintetiche. I principali benefici attesi da tali sistemi sono:
– investigare e sviluppare metodi di misura su composti organici e inorganici contenuti nelle emissioni gassose da impianti industriali
– fornire un adeguato supporto alla formazione e all’addestramento del personale incarico di svolgere tali misure
– svolgere prove di “confronto interlaboratorio” o Proficency Tests (PT).

RSE ha così proposto la nascita di un gruppo di lavoro, a cui hanno partecipato 22 esperti, con l’obiettivo di unire le esperienze europee nel campo e proporre un documento in grado di:
– definire i possibili scopi che possono essere raggiunti attraverso l’utilizzo di questi impianti
– descrivere, a seconda degli scopi, le richieste minime di qualità da garantire dall’organizzatore delle prove.

Il lavoro coordinato da RSE è ora a disposizione per essere patrimonio condiviso per le imprese italiane che hanno elementi normativi e competenze per essere leader in questo settore così rilevante sia dal punto di vista ambientale sia sotto l’aspetto economico.