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Besseghini: “L’accumulo può cambiare il sistema energetico”

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Besseghini: “L’accumulo può cambiare il sistema energetico”

RSE ha partecipato lo scorso 17 settembre alla presentazione di uno studio, promosso da ANIE Energia, sulla diffusione dell’accumulo residenziale.

L’amministratore delegato di RSE, Stefano Besseghini e il direttore del dipartimento Sviluppo Sistemi Energetici Massimo Gallanti hanno partecipato alla presentazione della ricerca Residential Electrical Storage Systems commissionata da ANIE Energia sui sistemi di accumulo domestici.

Lo studio ha inteso certificare i benefici che i sistemi di accumulo elettrochimico sarebbero in grado di fornire al sistema elettrico e ai consumatori. La necessità di stoccare l’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili per un suo riutilizzo nei momenti di maggior consumo è evidente e questa deve essere inserita in un contesto più ampio rispetto al solo aspetto puntuale.

“La diffusione di sistemi di accumulo, sia per la rete sia per l’uso domestico – ha commentato a margine della presentazione Stefano Besseghini – può portare realmente a un cambiamento di paradigma nel concetto di uso e distribuzione dell’energia elettrica, molto più simile a quanto oggi è già in atto con il gas. La disponibilità di sistemi di accumulo elettrico renderebbe l’intero sistema, ormai ampiamente modificato dalla generazione distribuita, decisamente più evoluto e in grado di portare reali benefici, non solo economici ma anche di servizio e di qualità della fornitura, a tutti gli utenti”.

“Ovviamente l’impatto che la tecnologia applicata avrà sulla possibile diffusione di questi sistemi può fare la differenza. Ed è per questo che le relazioni consolidate fra il sistema della ricerca italiano, che ha in RSE uno dei protagonisti, e il mondo industriale deve produrre da subito lo sviluppo di tecnologie competitive e performanti che consentano all’Italia di essere protagonista di questa nuova fase di sviluppo dei sistemi energetici”.

Secondo lo studio presentato da ANIE l’utilizzo di sistemi di accumulo domestici applicato a un panel di 5 milioni di famiglie italiane (il 20 per cento del totale) porterebbe un aumento dell’autoconsumo dell’energia fotovoltaica dal 30 al 70 per cento, con un beneficio per il sistema elettrico stimato in oltre 500 milioni di euro annui, derivanti principalmente dalla riduzione dell’energia tagliata a causa dell’eccesso di generazione sulla domanda, dalla riduzione di capacità termoelettrica grazie al livellamento del picco di domanda serale e dalla diminuzione delle emissioni di CO2.

L’adozione di sistemi di accumulo per gli impianti residenziali appare quindi una valida opportunità di ulteriore diffusione del fotovoltaico domestico anche dopo la chiusura del quinto conto energia e la fine degli incentivi sull’energia prodotta.