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Besseghini RSE: “Giusto mix di fonti per abbassare costo dell’energia”

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Besseghini RSE: “Giusto mix di fonti per abbassare costo dell’energia”

L’Amministratore Delegato di Ricerca sul sistema energetico è intervenuto davanti alla Commissione Industria del Senato.

Stefano Besseghini, amministratore delegato di Rse – Ricerca sul sistema energetico – ha partecipato dell’audizione sui prezzi tenutasi davanti alla commissione Industria del Senato.
Besseghini ha illustrato tra l’altro il confronto dei prezzi elettrici tra Italia e i principali paesi europei divisi per categorie dei clienti. Solo nel domestico base l’Italia ha in costo inferiore (-6,7% rispetto alla media Ue a 27) mentre nel “domestico con consumi medi” la discrepanza a sfavore dei consumatori italiani è del +15% che diventa il 65% per i grandi consumatori con un consumo annuo superiore ai 5 GWh.
Nell’intervento è stato sottolineato come sia necessario bilanciare il mix di fonti oggi utilizzate nella generazione per abbassare la dipendenza dal gas naturale a favore del carbone.

“E’ evidente come oggi sia necessario – ha detto Besseghini nel suo intervento – proseguire nel processo di liberalizzazione del settore del gas naturale al quale va abbinato uno sviluppo dei terminali di rigassificazione. Cosi come è auspicabile assegnare ai cicli combinati a gas un ruolo più orientato ai servizi di flessibilità: Sul fronte dei costi serve riportare i costi di sbilanciamento su chi li genera, piuttosto che spalmarli sulla bolletta di tutti gli utenti, perché questo stimola i produttori da fonti rinnovabili a una corretta previsione della produzione dei propri Impianti. In modo da ridurre gli sbilanciamenti e con essi i costi per i servizi di dispacciamento.

Nella relazione è stato presentato anche l’extracosto sul’energia elettrica dovuto alle congestioni di rete. Nell’ultimo anno la media aritmetica dei prezzi “unconstrained” (cioè quelli che si sarebbero formati liberamente sul mercato, se non vi fossero limiti alla capacità di scambio di energia fra le diverse zone) è stata di 60,92 €/MWh, a fronte di una media del PUN di 63,11 €/MWh. I costi delle congestioni valgono quindi in media 2,19 €/MWh con un extracosto nel periodo settembre 2012-ottobre 2013, di circa 600 milioni di euro. Di questi 160 sono recuperati da Tema che utilizza la rendita da congestioni (che si genera appunto in presenza di congestioni) per ridurre l’uplift, cioè l’extracosto a carico dei clienti.