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Ciak si gira: la ricerca di RSE si racconta in due video

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Ciak si gira: la ricerca di RSE si racconta in due video

Da oggi sono disponibili online due filmati della durata di 10’ dedicati a LIME (Laboratorio Interoperabilità per la Mobilità Elettrica)
e Wild Wolf (sistema di prevenzione delle situazioni di rischio dovute alla formazioni di manicotti di neve)

Ciak si gira!
Protagonisti: LIME e Wild Wolf. Non si tratta di due star hollywoodiane, ma di due serissimi attori della ricerca italiana che hanno deciso di presentarsi attraverso due video della durata di circa 10 minuti ciascuno.

LIME – acronimo di Laboratorio Interoperabilità per la Mobilità Elettrica – è uno dei laboratori di punta di RSE in grado di affrontare I vari aspetti della e-mobility con una visione completa e un approccio multidisciplinare. Si fa presto, infatti, a dire “auto elettrica” – ci racconta il video – ma per farla diventare una realtà concreta e diffusa ci vuole ancora molto lavoro e soprattutto molta ricerca!

LIME è in grado di analizzare tutto ciò che succede in fase di ricarica di un mezzo (una ricerca in continua evoluzione, man mano che escono nuovi modelli, nuovi sistemi, nuove tecnologie), di misurare i disturbi che un’auto elettrica può generare sulla rete, ma anche le interferenze tra rete e batterie, di sviluppare il lavoro pre-normativo, di valutare le interazioni tra i vari soggetti coinvolti nella filiera della mobilità elettrica: dalle utility ai gestori dei pagamenti.

E molto altro ancora…

GUARDA IL VIDEO

Wild Wolf è uno dei prodotti emblematici sviluppati da RSE nell’ambito della Ricerca di Sistema, e risponde all’esigenza dei gestori di rete (trasmissione e distribuzione) di conoscere preventivamente situazioni di rischio (con 72 ore di anticipo!) derivanti dalla formazioni di manicotti di neve.

“La formazione dei manicotti – spiega il video – è originata da una particolare condizione di nevicata, denominata umida o wet snow, a temperature prossime agli 0 °C ed è caratterizzata da fiocchi molto adesivi a causa dell’elevato contenuto di acqua. Il fenomeno può causare gravi danni il cui costo per il sistema italiano è valutabile in oltre 200 milioni di euro/anno”.

Grazie anche al supporto sperimentale della stazione Wild di Vinadio (a pochi chilometri dal confine con la Francia; una zona ideale per la frequenza dei fenomeni di wet snow ) il sistema è in fase di ulteriore sviluppo. E già si pensa alla possibilità di estendere le applicazioni di Wild Wolf al di là della filiera elettro-energetica, ad esempio al trasporto ferroviario e a fune.

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