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Come rendere più fluido il complesso rapporto tra dighe e territorio

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Come rendere più fluido il complesso rapporto tra dighe e territorio

Facilitare il dialogo sull’uso della risorsa idrica tra i diversi portatori di interesse. È questo il principale obiettivo delle giornate Dighe e Territorio. L’ultimo appuntamento, che si è svolto a Rieti a fine ottobre, ha visto la partecipazione di oltre 130 tecnici e stakeholder. RSE ha giocato un ruolo chiave nell’ideazione di questi eventi, in un Paese che ospita 500 grandi bacini.

Le politiche europee degli ultimi anni – e ancora di più dei decenni a venire – richiedono ai singoli Paesi membri della UE una gestione delle risorse idriche in grado di coniugare una molteplicità di esigenze.

In primis, approvvigionamento idrico a fini potabili e irrigui, e produzione di energia rinnovabile, a fronte di una disponibilità limitata, non presente in modo omogeneo e in contesti caratterizzati da cambiamenti climatici che stanno mettendo a dura prova la resilienza dei territori colpiti da eventi estremi, con l’alternanza sempre più frequente di precipitazioni intense e di prolungati periodi di siccità.

Questo quadro complessivo rispecchia a pieno anche la situazione dell’Italia.

Nel nostro Paese sono circa 500 le grandi dighe (di altezza superiore a 15 metri o con un invaso superiore a 1 milione di metri cubi) con finalità idroelettriche, idropotabili e irrigue; anche gli oltre 8.000 piccoli invasi rappresentano una componente importante nella gestione delle risorse idriche, senza dimenticare il ruolo che queste opere svolgono nella mitigazione degli effetti dovuti alle carenze idriche e ai dissesti idrogeologici. Eppure, la presenza di questi importanti sistemi infrastrutturali può comportare l’insorgere di situazioni di conflitto a livello locale.

Individuare modalità di gestione del complesso rapporto tra dighe e territorio, affrontando e possibilmente superando i condizionamenti di carattere ideologico da parte dei vari stakeholder, con l’obiettivo di trovare una mediazione tra le diverse posizioni e interessi, diventa quindi una esigenza imprescindibile.

Lo scorso 26 e 27 ottobre a Rieti si è tenuta una “due giorni” di studi che ha inteso fornire un contributo sul “ruolo sostenibile delle dighe”, favorendo da una parte la consapevolezza del pubblico e l’accettazione sociale di questi importanti infrastrutture, dall’altra per raccogliere le istanze che giungono dai diversi portatori di interesse che operano nei territori.

L’importante evento è stato organizzato dal Comitato Italiano per le Grandi Dighe (ITCOLD), associazione che fa parte dell’ICOLD, la Commissione Internazionale Grandi Dighe alla quale aderiscono 100 Paesi.

Quello di Rieti, che ha visto la partecipazione di oltre 130 tecnici, è stato il quarto evento Dighe e Territorio e ha proseguito lungo il solco tracciato dalle precedenti edizioni (Bolzano 2014, Copanello 2015, Bologna 2016). RSE ha giocato un ruolo chiave nell’ideazione e promozione di questi eventi, che saranno organizzati anche nei prossimi anni in altre realtà territoriali nazionali per facilitare il dialogo sull’uso della risorsa idrica tra i diversi portatori di interesse.

Diga del SALTO (ERG)