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Così la ricerca delinea la fisionomia di un futuro energetico a zero emissioni

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Così la ricerca delinea la fisionomia di un futuro energetico a zero emissioni

Circolarità, integrazione, sussidiarietà e coinvolgimento. Sono le 4 parole che possono descrivere il prossimo sistema energetico paneuropeo, integrato, totalmente carbon free. Lo rivela il rapporto Vision 2050 presentato a Bruxelles il 27 giugno. Strategico il ruolo di RSE.

Un sistema energetico pan-europeo integrato, a basse emissioni di carbonio, sicuro e affidabile, flessibile, accessibile, economico, basato sui principi dell’economia di mercato, in grado di aprire la strada a un’economia circolare che sia totalmente carbon free alle soglie del 2050. Non si può certo dire che l’iniziativa ETIP SNET [European Technology and Innovation Platform on Smart Networks for Energy Transition] si sia data obiettivi poco sfidanti!

Un primo importante step in questo ambizioso programma è la presentazione del rapporto Vision 2050 – Integrazione di reti intelligenti per la transizione energetica: servire la società e proteggere l’ambiente.

Nella prefazione al rapporto Miguel Arias Cañete, Commissario Europeo per Clima e l’Energia ha dichiarato: “È nell’interesse di tutti avere una transizione rapida e ordinata verso un futuro energetico più pulito, più sostenibile e meno energivoro. […] Per questo Vision 2050 è un documento di importanza cruciale”.

Vision 2050 è suddiviso in quattro parti:

 

  • Sistemi energetici per la società europea [protezione dell’ambiente, creazione di un mercato energetico efficiente, sicurezza dell’approvvigionamento, sono gli obiettivi cardine].
  • Verso sistemi energetici integrati [partendo dalla situazione odierna, traccia il percorso verso modelli a basse emissioni di carbonio].
  • Elementi costitutivi della Vision 2050 [individua i fattori chiave per la transizione energetica, quali la digitalizzazione e i mercati locali, con il coinvolgimento diretto dei cittadini].
  • L’ambito di sviluppo [sottolinea l’importanza di mantenere la leadership europea nelle tecnologie e nei sistemi energetici a basse emissioni, dando priorità a ricerca e innovazione].

 

Intervistato nel corso dell’evento di lancio, Michele de Nigris [Direttore del Dipartimento Sviluppo Sostenibile e Fonti di Energia] ha sottolineato il ruolo attivo di RSE. “RSE ha portato l’esperienza dei propri ricercatori, ha animato molti dei gruppi che si sono interfacciati alla redazione, ha raccolto e interpretato i contributi di tutti i componenti della ETIP SNET e degli altri soggetti coinvolti [più di 2.000 commenti e contributi]. Ha soprattutto fatto da coordinatore e da collante per il gruppo, arrivando a un prodotto condiviso e di indirizzo per la ricerca e l’innovazione dei prossimi anni”.

Dunque, i ricercatori e gli stakeholder come si aspettano che sia il sistema energetico al 2050? In sintesi, riassumibile in quattro parole: circolarità, integrazione, sussidiarietà, coinvolgimento.

Circolarità, perché ogni risorsa sarà utilizzata con il minimo scarto e rimessa in circolo: gli scarti dell’agricoltura serviranno per fare biogas, la CO2 catturata dalla combustione del (bio)metano sarà combinata con l’idrogeno prodotto dall’elettrolisi basata su generazione rinnovabile e verrà prodotto metano di sintesi, il calore residuo di ogni processo sarà utilizzato per altri scopi, e così via.

Integrazione perché, pur mantenendo il suo ruolo di vettore energetico centrale, l’elettricità sarà strettamente integrata con tutti gli altri vettori energetici in un’ottica di ottimizzazione trasversale che vedrà in opera tutte le soluzioni di accoppiamento (power-to-gas, gas-to power, gas-to-heat, eccetera) che abiliteranno accumulo e flessibilità di gestione.

Sussidiarietà, prevedendo che possa essere positivamente sfruttata ogni risorsa locale in un’ottica di sistema a responsabilità distribuita, nel quale ogni utente possa commerciare l’energia. Il mercato consentirà gli scambi peer-to-peer di elettricità, calore, raffrescamento, informazioni, eccetera.

Coinvolgimento di ogni portatore di interesse: dall’utilizzatore singolo alle massime autorità.