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Dighe e territorio,un rapporto complesso ma “sostenibile”

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Dighe e territorio,un rapporto complesso ma “sostenibile”

Nel workshop svoltosi a Bolzano illustrati i risultati di un’indagine elaborata dai nostri colleghi. Scopo dello studio: la misura della pro-attività dei Concessionari per la promozione.

Il miglioramento ambientale e il trasferimento di risorse verso il territorio nel quale sono ubicate le dighe. Sono oltre 500 le grandi dighe presenti sul territorio nazionale, con un’età media ormai superiore ai 60 anni; di queste, circa 200 sono state costruite prima della II guerra mondiale! Assume dunque una rilevanza particolare la valutazione del ruolo sostenibile  di queste strutture, nell’ambito dello sviluppo dei territori che le ospitano e la definizione dei processi decisionali che sovrintendono al loro intero ciclo di vita.

Per altro, gli obiettivi energetici europei (e nazionali), i cambiamenti climatici in atto, i mutamenti socio-economici, la variabilità crescente della piovosità, hanno inevitabilmente accresciuto in questi ultimi anni la complessità del rapporto tra dighe e territorio. Allo stesso tempo più radicato è diventato il problema dell’accettabilità sociale e più complessa la mediazione delle posizioni, spesso contrapposte, dei Concessionari e dei numerosi portatori di interesse che operano nel territorio dove le dighe sono ubicate. Queste importanti tematiche hanno fatto da sfondo al workshop  dal titolo Dighe e Territorio  che si è svolto lo scorso 15 maggio a Bolzano, organizzato da ITCOLD, il Comitato Italiano delle Grandi Dighe.

Durante la giornata sono state illustrate le attività svolte dal Gruppo di Lavoro ITCOLD Benefici e problemi associati alla presenza dei serbatoi artificiali sul territorio: indagine socio-economica e ambientale sul rapporto diga-territorio, coordinato da Guido Mazzà e di cui hanno fatto parte i colleghi Antonella Frigerio, Massimo Meghella, Elisabetta Garofalo e Cristina Cavicchioli.

In particolare, Guido Mazzà e Antonella Frigerio hanno presentato i risultati dell’indagine che ha riguardato 13 Concessionari (7 idroelettrici, 6 idrici) e 37 grandi dighe (circa il 7 per cento del totale). Scopo dello studio: la misura della pro-attività dei Concessionari per la promozione, il miglioramento ambientale e il trasferimento di risorse verso il territorio nel quale sono ubicate le dighe.

Il workshop, che ha visto una straordinaria partecipazione di oltre 130 persone, si è svolto in collaborazione con le società SEL, HYDROS, SE Hydropower ed RSE, con il patrocinio dell’Ordine degli Ingegneri di Bolzano.

Il punto di vista degli stakeholder della Provincia Autonoma di Bolzano ha trovato ampio spazio con le presentazioni di rappresentanti dell’Ufficio Tutela Acque, della Ripartizione Opere Idrauliche, dell’Ufficio Dighe, della Ripartizione Protezione Antincendi e Civile, di esponenti dell’ambientalismo locale e della Direzione Generale Dighe. Inoltre, hanno portato il loro contributo il sindaco del Comune di Ultimo, Beatrix Mairhofer (nel cui territorio sono presenti ben 5 grandi dighe), e l’Onorevole Albrecht Plangger.

Il programma si è completato nella giornata del 16 maggio con la visita alle dighe di Gioveretto e Zoccolo.