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Energia eolica: una via per lo sviluppo sostenibile

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Energia eolica: una via per lo sviluppo sostenibile

Presentati i risultati di una ricerca promossa da RSE – Ricerca Sistema Energetico – sul tema dell’accettabilità degli impianti, sulla partecipazione necessaria alla loro approvazione popolare e sulle opportunità fornite dall’eolico alla crescita e allo sviluppo di territori.

Simbolo e paradigma della green economy, la pala eolica rappresenta l’emblema di una possibile crescita sostenibile e compatibile con le risorse del pianeta, che prefigura una ridefinizione dei rapporti che collegano l’uomo con l’ambiente, il territorio con le fonti di energia, la società e l’economia con i consumi e la cultura. Il passaggio dalle ciminiere fumanti – icona dello sviluppo industriale del ‘900- alle immagini di pannelli fotovoltaici e pale eoliche, ora rappresentazioni della produzione da fonti rinnovabili del terzo millennio, porta con se cambiamenti culturali e di percezione diffusa nell’opinione pubblica che di sovente, diventano elementi discriminanti nell’accettabilità di nuovi impianti. Misurarsi con l’insieme delle problematiche e delle opportunità connesse ai temi dello sviluppo locale e comprendere le modalità con cui è possibile intervenire, durante i processi decisionali, per poter aumentare i livelli di accettazione di impianti eolici è l’obiettivo della ricerca: “Energia eolica e sviluppo locale” realizzata da RSE – Ricerca Sistema Energetico – in collaborazione con Art, Analisi e Ricerche Territoriali.

I risultati della ricerca sono stati presentati a Roma lunedì 25 luglio, nella sede del CNEL (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) durante i lavori di un convegno al quale hanno partecipato ricercatori, studiosi, amministratori pubblici ed esponenti del mondo dell’impresa. La ricerca, finanziata dal Fondo di Ricerca per il Sistema Elettrico nell’ambito dell’Accordo di Programma tra RSE e il Ministero dello Sviluppo Economico, è stata coordinata da RSE SpA e realizzata da ART Srl nel periodo compreso tra ottobre 2010 e febbraio 2011 con interviste semistrutturate a testimoni privilegiati e focus group.

I risultati della ricerca evidenziano come in Italia sia necessario sviluppare una cultura energetica diffusa, che consenta un’interlocuzione con le amministrazioni pubbliche locali e un trasferimento di informazioni corrette ai cittadini capace di alimentari confronti e dibattiti funzionali al raggiungimento di obiettivi condivisi. Troppo spesso, infatti, una cattiva informazione e lo sviluppo di stereotipi negativi, porta a un rifiuto aprioristico di nuove installazioni per la produzione di energia rinnovabili, e in particolari di impianti per la produzione eolica, senza che ve ne siano reali motivazioni. Anche il ruolo della progettazione è decisivo per poter giungere a risultati positivi. Solo con un approccio interdisciplinare che superi le priorità tecnico-ingegneristiche e rivolga l’attenzione anche su aspetti, linguaggi, strumenti e modi di lettura del territorio di carattere urbanistico, architettonico, paesaggistico e sociale è possibile arrivare ad aumentare il grado di accettabilità di nuove realizzazioni.

La nuova frontiera per la diffusione della generazione eolica in Italia passa innanzitutto, secondo la ricerca RSE, attraverso la creazione di sinergie fra lo sviluppo di nuove tecnologie e quello locale dei territori. Occorre condurre analisi mirate alle specificità locali, che tengano conto delle reali vocazioni della zona e delle potenzialità delle diverse fonti rinnovabili presenti su ciascun territorio e suscettibili di sfruttamento; a queste analisi debbono seguire corrette attività di progettazione, in  parallelo ad adeguate azioni di comunicazione, che permettano di coniugare progetti di sviluppo locale, in cui la realizzazione di impianti eolici per la produzione di energia elettrica possa essere un driver per la crescita di territori visti come bacini complessi ma dall’elevato potenziale di sviluppo.

Grande attenzione, inoltre, va dedicata alla diffusione di impianti minieolici, vale a dire al di sotto di 200 kW di potenza, che consentono più agevolmente il soddisfacimento del fabbisogno di energia diffusa sul territorio, con investimenti ridotti e legati a filiere specifiche come quella -ad esempio- del settore agro-alimentare.

Le dimensioni del fenomeno eolico in Italia, nonostante le difficoltà connesse alla morfologia orografica del territorio, alle lentezza burocratiche e una scarsa cultura energetica diffusa, iniziano ad avere dimensioni rilevanti. Attualmente, sono circa 6 mila gli aerogeneratori installati in Italia, distribuiti a inizio del 2011 in 374 Comuni  – erano 118 nel 2006 – per una potenza installata di 5.758 MW (610 MW in più rispetto al 2009). La mappa degli impianti eolici, prima quasi esclusivamente circoscritta nell’Appennino meridionale, tra Puglia, Campania e Basilicata, e sulle isole maggiori, si stanno allargando anche al Centro-Nord. Lo scorso anno, gli impianti eolici hanno prodotto 8.374 GWh di energia pulita,pari ai fabbisogni elettrici di oltre 3,5 milioni famiglie (dati Legambiente, 2011:5-6).

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