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Energia: Qualità aria e lockdown: su Nuova Energia lo studio di RSE

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Energia: Qualità aria e lockdown: su Nuova Energia lo studio di RSE

Le limitazioni agli spostamenti imposte dall’emergenza sanitaria hanno avuto notevoli effetti sulla qualità dell’aria.

Uno studio condotto da RSE – Ricerca sul Sistema Energetico e pubblicato sul numero 2|2020 di Nuova Energia ha analizzato la situazione in Lombardia e nell’area della città metropolitana di Milano, dove il problema della scarsa qualità dell’aria riveste particolare importanza tanto che a metà febbraio, poco prima del lockdown, in Lombardia erano già stati consumati i 35 giorni annui di superamento del limite dei 50 μg/m3 concessi dalle norme europee per il PM10.

Lo studio è stato realizzato utilizzando un sistema modellistico basato su codici di calcolo in grado di ricostruire l’evoluzione in atmosfera dei processi di dispersione e trasformazione chimica a cui sono soggetti gli inquinanti e ha riguardato il periodo 10 febbraio – 29 marzo 2020. Durante la prima settimana dell’emergenza, coincidente con le disposizioni prese dalla Regione Lombardia quali la chiusura delle scuole e dei luoghi di aggregazione, l’analisi ha messo in evidenza riduzioni contenute nei valori di biossido d’azoto, nell’ordine di 2 µ/m3, con valori massimi nelle aree situate a Nord Est del comune di Milano.

Nella seconda settimana analizzata, caratterizzata dalla chiusura di tutte le attività considerate non necessarie, si sono invece registrati valori inferiori ai 40 µ/m3 in gran parte della Regione. Lo studio condotto da RSE introduce elementi di assoluta novità metodologica, perché la condizione di lockdown permette per la prima volta di validare, attraverso confronto con la misura, la capacità del modello di ricostruire non tanto la situazione base, che è la prassi abituale, quanto gli scenari.

L’analisi ha evidenziato come il miglioramento significativo della qualità dell’aria si ottenga a fronte di riduzioni superiori al 70 per cento delle emissioni stradali ed è quindi necessario lo sviluppo di politiche che riducano la mobilità nel suo complesso, ad esempio attraverso politiche di lavoro agile e digitalizzazione dei servizi, favorendo allo stesso tempo il trasporto pubblico.

 

Italpress, 20 maggio 2020