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Fonti rinnovabili non programmabili

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Fonti rinnovabili non programmabili

Esercizio e pianificazione della rete in presenza di risorse energetiche diffuse, pianificazione, controllo di reti in cui i generatori si interfacciano in gran parte tramite inverters sono gli spunti colti dai partecipanti RSE.

 

Il 28 agosto si è svolto il meeting dell’Advisory Group D2.AG01 – Information systems and services (coordinato da Lhoussain Lhassani) che è uno dei tre gruppi di Advisory dello Study Committe D2 (Information Systems and Telecommunication) per quanto riguarda i sistemi e i servizi offerti attraverso le piattaforme informatiche.

Nello specifico, sono state valutate alcune richieste di affrontare temi quali la sostituzione di sistemi obsoleti e proprietari, le potenzialità dei sistemi IoT ancora da sviluppare, l’ulteriore sviluppo dei sistemi per l’assett management.

Il giorno successivo si è svolto il kick-off meeting del WG C6.35 Distributed energy resources aggregation platforms for the provision of flexibility services. Obiettivo: analizzare le piattaforme per aggregare le risorse energetiche distribuite per un migliore esercizio e pianificazione della rete. A valle di un brainstorming si è passati a impostare un questionario finalizzato a raccogliere informazioni che serviranno come punto di partenza per le proposte di indirizzo per il technical report in lavorazione.

A Giuseppe Mauri di RSE è stato chiesto di fungere da segretario del WG.

 

Sempre in tema di pianificazione, gli interventi di Marco Rossi e altri ricercatori di RSE hanno sottolineato come la spiccata prevalenza dell’orientamento dei diversi Study Committee dedicati alle specifiche tecnologie non debba mettere in ombra l’importanza dello studio delle derivanti implicazioni in termini di pianificazione e gestione della rete.

Cosa succede quando la generazione da inverter è prossima al 100 per 100?

A margine della Sessione generale CIGRE sono state organizzate varie iniziative di divulgazione. Fra queste, un seminario del progetto europeo H2020 MIGRATE. Il progetto intende studiare come mantenere la funzionalità del sistema elettrico nell’ipotesi in cui i generatori convenzionali scompaiano, rimpiazzati da generatori che si interfacciano alla rete mediante convertitori elettronici (inverter).

Il tema è di sicuro interesse, data la crescente diffusione della generazione da fonti rinnovabili non programmabili come il fotovoltaico e (in parte) l’eolico. Già con l’attuale, progressiva penetrazione di queste fonti sono stati evidenziati vari problemi di controllo dei parametri operativi del sistema elettrico: quando si dovesse connettere un valore della generazione prossimo al 100% tramite inverte, il cambiamento del sistema dovrà essere radicale. I convertitori elettronici, infatti, hanno potenzialità e limiti diversi rispetto alle macchine rotanti tradizionali.

Concetti come l’inerzia del sistema e la potenza di cortocircuito, oggi fondamentali nella

progettazione e nell’esercizio del sistema, dovranno essere riformulati in uno scenario di questo tipo. Non solo, saranno necessarie nuove modalità di controllo della rete e delle strategie di protezione, ossia i criteri con cui sono rilevati i cortocircuiti.

ll coordinatore del WG C6.35 Alexander Oudalov (terzo da sinistra) tra James T. Reilly e Giuseppe Mauri