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Grazie ai batteri ora i rifiuti possono produrre energia

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Grazie ai batteri ora i rifiuti possono produrre energia

Una ricerca di RSE – inserita nel progetto Luce Biolettrica – sta sperimentando un sistema innovativo per la produzione di elettricità.

L’idea di fondo è semplice: sfruttare la capacità di batteri di produrre energia elettrica dalla decomposizione di biomasse di degrado. Da questa è nato il progetto Luce bioelettrica, promosso da Regione Lombardia e Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, cofinanziato con fondi europei, al quale partecipano RSE e ricercatori dell’Università di Milano.

Nel depuratore di Milano Nosedo i ricercatori di RSE, coordinati da Pierangela Cristiani, seguono lo sviluppo di celle biocombustibili nelle quali batteri elettricisti, producono energia elettrica degradando le sostanze organiche disciolte in acqua o nel terreno. I batteri fanno fermentare la sostanza organica e oggi è già possibile trasferire gli elettroni derivanti dai processi di ossidazione, mediante una corto circuitazione tra metallo e componente biologica che consente di realizzare pile a combustibile microbiche. Ruolo dei batteri è quello di catalizzare le reazioni di ossidazione del combustibile e quindi il passaggio di elettroni dall’anodo al catodo.

Il metodo, per ora puramente sperimentale, promette di essere industrializzabile nel medio periodo e potrebbe consentire di produrre energia elettrica o biocarburanti dai rifiuti: civili e industriali, dagli scarti agricoli o dalla decomposizione di biomasse. I prototipi di celle a combustibile microbiche in prova a Nosedo, potranno in futuro ripulire le acque in maniera efficiente, contribuendo a generare l’energia necessaria al funzionamento del depuratore.

Prossimo step del progetto è l’avvio di una seconda fase di sperimentazione nel lago di Idro nel bresciano, dove la presenza di microinquinanti naturali (come il manganese derivato dall’acidificazione delle rocce operata dai batteri nelle acque profonde) potrebbe consentire di avviare la produzione di energia e contemporaneamente di prevenire fenomeni di inquinamento, trasformando il lago una enorme ‘pila’ naturale.
Fra le applicazioni future risulta particolarmente interessante la produzione di pile a combustibile in quegli ambienti e situazioni, come ad esempio una stazione spaziale, dove un sistema di riciclo “elettrico” dei rifiuti prodotti è particolarmente vantaggioso.

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