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La diga si mette in sicurezza con le competenze di RSE

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La diga si mette in sicurezza con le competenze di RSE

Un intervento unico nel suo genere: a Beauregard in Valle d’Aosta, demolizione parziale con micro-cariche esplosive per ridurre la quota di coronamento di 52 metri.

Illustrati in un seminario i contenuti dei nostri studi modellistici. L’opera nel suo genere è unica al mondo, per dimensioni e complessità tecniche. Si tratta della demolizione parziale, mediante micro-cariche di esplosivo, della diga ad arco di Beauregard in Valgrisenche, Valle d’Aosta, che ne ridurrà la quota di coronamento di 52 metri. Alla predisposizione di questo ambizioso progetto – che dovrebbe concludersi entro la fine di quest’anno – hanno contribuito anche gli studi condotti da RSE.

L’intervento sulla struttura si è reso necessario per una sorta di vizio di origine. Sin dalla sua costruzione nei primi anni Sessanta, questa diga – progettata per essere alta 132 metri – ha manifestato problemi a causa di un movimento gravitativo lento che ha interessato la sponda orografica sinistra. Nel corso di mezzo secolo di vita il fenomeno ha comportato lo schiacciamento progressivo della diga e ha determinato la formazione di uno stato fessurativo importante.
 
Al termine dei lavori attualmente in atto, nella sua configurazione finale la diga – oltre a garantire la piena sicurezza – avrà una funzione di maggiore salvaguardia ambientale consentendo la regolazione delle piene e assicurando la continuità produttiva dell’impianto idroelettrico collegato.

Durante un workshop che si è svolto lo scorso 2 luglio presso il sito di Beauregard, proprio RSE ha avuto modo di illustrare i contenuti degli studi modellistici svolti. “Il seminario – ha commentato l’ingegnere Antonella Frigerio – è stata l’occasione per illustrare a una platea ampia di professionisti, circa 180 persone, le diverse attività che hanno concorso alla progettazione dell’intervento di messa in sicurezza della diga. Nell’ambito del progetto, RSE ha contribuito inizialmente alla interpretazione del comportamento passato dell’opera, mettendo a punto un modello numerico calibrato  in grado di simulare realisticamente l’evoluzione temporale dello stato tensio-deformativo della struttura”.

“Successivamente – prosegue – il modello calibrato è stato utilizzato per supportare il progettista nella scelta della soluzione più idonea per la messa in sicurezza a lungo termine della struttura. Non appena sarà ultimata la fase di demolizione parziale, saranno effettuate ulteriori simulazioni per approfondire il comportamento strutturale dell’opera modificata alla luce di quanto sarà rilevato dai sistemi di monitoraggio”.