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La Tram… sizione energetica è davvero una buona idea

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La Tram… sizione energetica è davvero una buona idea

Nella settimana del Fuorisalone si è discusso di energia a bordo di uno dei simboli della “Milano da bere”. Filo conduttore del dibattito: coniugare efficienza nell’utilizzo dell’energia e sostenibilità ambientale nel modo di produrla e distribuirla. RSE ha partecipato al confronto…

Il tram, mezzo di trasporto per eccellenza della “Milano da bere” è diventato, nella settimana del Fuorisalone del mobile, simbolo e strumento di design. Sono i tempi che cambiano… E proprio la transizione [non solo energetica] ha fatto da catalizzatore per architetti, ingegneri, sociologi e ricercatori, saliti a bordo di un tram per discutere di cambiamento sostenibile.

Le metafore si possono sprecare: il tram come anticipatore della mobilità a ridotto impatto ambientale, ma allo stesso tempo come testimonianza di un lontano passato, e dunque come elemento di raccordo tra ieri, oggi [e inevitabilmente anche domani]. Il tram come mezzo che ben si identifica con i principi della decarbonizzazione, della smartness, della sostenibilità. Tutto è vero, con una sola postilla.

Occorre tenere sempre presente che la scelta del percorso e delle “fermate” è nelle mani dell’uomo, dei suoi comportamenti, delle sue scelte. Ecco uno dei punti fermi emersi dalla discussione: la tecnologia è nulla senza la presenza dell’uomo. L’architettura può essere uno dei punti di raccordo, la chiave di volta, per conciliare uomo e tecnologia. La sua missione è saper interpretare i bisogni dell’uomo, adattandoli al contesto in cui vive, diventando testimonianza ma anche provocazione al cambiamento.

Ma che c’entra con tutto ciò l’energia? A ben vedere molto! L’uomo, per essere protagonista, deve avere a disposizione l’energia necessaria per soddisfare i suoi bisogni. E in contesti molto urbanizzati, come le grandi metropoli, caratterizzati da un’elevata concentrazione di persone in spazi ristretti, la necessità di coniugare efficienza nell’uso dell’energia e sostenibilità ambientale nel modo di produrla e di distribuirla appare ancora più stringente.

Proprio su queste sollecitazioni si è concentrato l’intervento di RSE, evidenziando come in 50 anni il panorama dell’energia in Italia sia significativamente cambiato; si produce e si distribuisce energia con più efficienza, in modo più smart, con minore utilizzo di combustibili fossili a favore delle fonti rinnovabili. Il tema dell’efficienza è ormai diffuso a livello capillare e ciò contribuisce a promuovere [anche a fronte di normative sempre più stringenti] l’obbligo di costruire edifici con prestazioni energetiche più elevate, adottando comportamenti sensibili, riducendo sprechi e inefficienze.

I segnali sono incoraggianti ma ancora non basta per raggiungere gli sfidanti obiettivi di decarbonizzazione che Europa e Italia si sono poste per i prossimi decenni.