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L’articolo RSE sulla valutazione della sicurezza delle dighe a speroni, a gravità alleggerita e a volte/lastre multiple

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L’articolo RSE sulla valutazione della sicurezza delle dighe a speroni, a gravità alleggerita e a volte/lastre multiple

Il contributo della modellazione numerica.

 

L’articolo presenta una panoramica sulle problematiche tipiche riguardanti le dighe a speroni, a gravità alleggerita e a volte/lastre multiple, ponendo l’attenzione sul supporto che la modellazione numerica può fornire per la valutazione della loro sicurezza e per la definizione degli interventi più efficaci per garantire condizioni di sicurezza a lungo termine.

 

Anche se la costruzione di questo tipo di dighe è oggi praticamente abbandonata, il problema della valutazione della loro sicurezza rimane una questione rilevante, considerato l’invecchiamento della maggior parte delle strutture esistenti e le peculiarità connesse al loro comportamento strutturale, con particolare riferimento agli effetti del degrado e dei carichi sismici.

 

In Italia tra le due guerre mondiali e nell’immediato secondo dopoguerra sono state realizzate numerose dighe di queste tipologie, delle quali ne risultano ancora in funzione 37 (40% a speroni, 30% a gravità alleggerita, 30% a volte/lastre multiple). Sono noti i problemi connessi a queste strutture: fessurazioni (ad esempio causate da fenomeni di origine termica, diversa altezza dei gambi dei contrafforti, reazioni chimiche espansive nel calcestruzzo ecc.), degrado legato alle condizioni ambientali (ad esempio per corrosione delle barre di rinforzo, quando presenti) e fenomeni di invecchiamento. Altre criticità sono legate al rispetto della normativa vigente che impone la verifica di condizioni più stringenti non previste in fase di progettazione (ad esempio maggiori carichi sismici).

 

Alcuni dei problemi sopra menzionati sono stati studiati nell’ambito dei benchmark workshop organizzati dal Comitato Tecnico a dell’ICOLD “Computational aspects of analysis and design of dams” e sono attualmente analizzati da un gruppo di lavoro italiano, istituito da ITCOLD (Comitato Nazionale Italiano Grandi Dighe).

 

In questo articolo vengono discusse in particolare l’applicazione dell’extended finite element method per la valutazione della propagazione delle fessure nelle dighe di calcestruzzo e la rivalutazione sismica di una diga italiana ad archi multipli.