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L’Italia ha inviato a Bruxelles la proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima

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L’Italia ha inviato a Bruxelles la proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima

“È stato un eccellente lavoro di squadra – ha commentato Davide Crippa Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia (MiSE) – che ha coinvolto tecnici e policy maker”. Di particolare rilievo il ruolo svolto da RSE, responsabile dello sviluppo degli scenari energetici e dell’analisi di impatto sul sistema elettrico nazionale

Il Ministero dello Sviluppo Economico l’8 gennaio ha inviato alla Commissione Europea la proposta di Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), il documento con cui ciascuno Stato Membro dell’Unione specifica come intende raggiungere gli obiettivi fissati per il 2030 dall’Unione dell’Energia in termini di decarbonizzazione, efficienza, sicurezza energetica, mercato interno dell’energia, ricerca, innovazione e competitività.

La realizzazione del Piano ha visto il coinvolgimento di tre Ministeri (MiSE, MATTM e MIT) e ha beneficiato del supporto tecnico fornito da RSE, GSE, ISPRA, ENEA e Politecnico di Milano.

Gli obiettivi principali che il Piano, particolarmente ambizioso, si prefigge sono: una quota di produzione di energia da fonti rinnovabili sui Consumi Finali Lordi pari al 30 per cento (di cui il 55 per cento sui consumi elettrici), una riduzione dei consumi di energia primaria rispetto allo scenario PRIMES 2007 del 43 per cento (a fronte di un obiettivo UE del 32,5 per cento) e una riduzione delle emissioni di gas serra nei settori ETS e non ETS rispettivamente del 55,9 e del 34,6 per cento rispetto al 2005 (-43 per cento e -30 per cento come obiettivi UE).

Di particolare rilievo il ruolo svolto da RSE, responsabile dello sviluppo e dell’analisi degli scenari energetici che hanno consentito di definire e di quantificare il percorso di decarbonizzazione del sistema energetico al 2030, individuando il contributo dei vari settori e il ruolo delle tecnologie, in un’ottica di minimo costo complessivo, tenendo conto dei rispettivi potenziali e vincoli.

RSE si è anche occupato dell’analisi di impatto di tali scenari sul sistema elettrico nazionale (con specifici approfondimenti sul sistema elettrico della Sardegna, molto sensibile agli effetti del phase-out degli impianti di generazione a carbone), scenari particolarmente sfidanti in termini di sicurezza di esercizio, a causa dell’elevata penetrazione di fonti rinnovabili non programmabili quali fotovoltaico ed eolico, per le quali RSE ha provveduto ad effettuare stime di potenziale di sviluppo a livello regionale.

“Il PNIEC è uno strumento fondamentale per la politica energetica e ambientale del nostro Paese e dell’UE per i prossimi 10 anni – ha dichiarato Davide Crippa,  Sottosegretario allo Sviluppo Economico con delega all’Energia – senza il quale continueremmo a navigare a vista e col pericolo di non raggiungere gli obiettivi che ci siamo posti. Il merito va ad un cambiamento radicale nell’approccio alla politica energetica e all’eccellente lavoro di squadra che ha coinvolto tecnici e policy maker”.

 

Leggi il comunicato del MiSE

https://www.mise.gov.it/index.php/it/per-i-media/notizie/it/198-notizie-stampa/2039046-piano-nazionale-integrato-per-l-energia-e-il-clima-inviata-la-proposta-a-bruxelles