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L’oil&gas sulle sponde della sicurezza

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L’oil&gas sulle sponde della sicurezza

Nel corso dell’Offshore Mediterranean Conference (OMC 2015) di Ravenna.

RSE ha presentato una memoria che ha valorizzato gli studi modellistici sulla dinamica dei fluidi nel sottosuolo e sullo sversamento degli inquinanti, oltre all’utilizzo delle rinnovabili nell’ottimizzazione energetica degli impianti offshore.

Durante la recente Offshore Mediterranean Conference (OMC 2015) tenutasi a Ravenna a fine marzo, sono emersi due chiari messaggio. Il primo: l’oil&gas non è morto. Nonostante il prezzo del barile, l’industria di settore sta mostrando una vitalità inattesa anche sulle sponde del Mediterraneo. Il secondo: sempre di più, chi opera in questo settore in questo ambito tecnologico dovrà confrontarsi con l’età avanzata di molte installazioni offshore e con la necessità di standardizzare gli interventi (per l’accresciuta attenzione al fattore costi). Non a caso, alla Conferenza hanno partecipato le più importanti società operanti nel settore degli idrocarburi in Italia e in Europa e anche numerose società extra-europee.

Appare quindi di particolare rilevo la memoria presentata da RSE durante l’evento, che si è concentrata sugli aspetti della sicurezza. L’intervento ha valorizzato le attività – svolte nell’ambito della Ricerca di Sistema – che riguardano gli studi modellistici sulla dinamica dei fluidi nel sottosuolo e sullo sversamento degli inquinanti e l’ottimizzazione energetica degli impianti offshore con l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili.

Gli studi – promossi dal Ministero dello Sviluppo Economico (Direzione Generale per le Risorse Minerarie ed Energetiche) – riguardano tre indirizzi.

 

  • Valorizzazione sostenibile delle risorse del sottosuolo Sarà realizzato un data base con le caratteristiche delle piattaforme marine, utilizzando strumenti GIS realizzati da RSE. Sulla base dei dati raccolti e disponibili sarà scelto il caso pilota su cui eseguire una analisi integrativa con le fonti rinnovabili.
  • Effetti ambientali e sulla distribuzione degli inquinanti in mare conseguente a eventi incidentali e per emissione continua. Lo studio della dinamica relativa alla dispersione degli inquinanti in ambiente marino sarà eseguita con modelli numerici che riguardano sversamenti di idrocarburi accidentali o intenzionali e incidenti gravi. Saranno utilizzati dei codici sviluppati da RSE o acquisiti.
  • Circolazione e diffusione di fluidi nel sottosuolo. Saranno realizzati degli scenari di simulazione numerica di tipo fluidodinamico e geomeccanico e utilizzati diversi tool realizzati da RSE come ad esempio il GeoSIAM – Sistema Integrato per l’analisi Geomodellistica.

I siti sui quali effettuare i test saranno scelti nell’ampia area offshore del mare Adriatico che va da Ancona fino al promontorio del Gargano, dove ci sono diversi serbatoi a idrocarburi in fase di produzione e anche diversi impianti.

La presentazione è consultabile sul sito del Ministero dello Sviluppo Economico:

http://unmig.mise.gov.it/unmig/agenda/dettaglionotizia.asp?id=285