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Policy e opportunità per le imprese italiane, nel quarto rapporto di confindustria sull’efficienza energetica

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Policy e opportunità per le imprese italiane, nel quarto rapporto di confindustria sull’efficienza energetica

Lo studio, al quale ha collaborato il team di ricercatori di RSE, mette in evidenza i potenziali attuali e le opportunità future dell’efficienza energetica per l’industria italiana.

Identificare le tecnologie per l’efficienza energetica di maggiore interesse per l’Italia e valutarne gli odierni potenziali, i possibili scenari evolutivi in relazione ai nuovi target ambientali e soprattutto gli effetti economici a livello di macro e micro analisi. La quarta edizione del rapporto sull’efficienza energetica di Confindustria, presentato oggi a Roma e al quale ha collaborato RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – insieme ad Enea, in veste di partner scientifico ha l’obiettivo di valutare il potenziale manifatturiero italiano, attivato dall’introduzione di incentivi per l’utilizzo di beni a più elevata efficienza, e identificare gli ambiti rilevanti nei quali appare più opportuno promuovere un miglioramento dell’efficienza energetica e l’utilizzo di nuove tecnologie in larga scala.

L’appuntamento è ormai consolidato nel tempo. Quello del 2017 è infatti il quarto studio redatto dall’Associazione degli industriali, che mette in evidenza l’evoluzione delle tecnologie per l’efficienza energetica ed è, allo stesso tempo, un aggiornamento di quelli già presentati: nel 2008 – Efficienza energetica: benefici per le imprese, un impegno per l’ambiente – nel 2010 – Proposte di Confindustria per il piano nazionale di efficienza energetica – e nel 2013 – Smart Energy Project.

Alla presentazione del rapporto ha partecipato Stefano Besseghini, Presidente e AD di RSE, intervenuto durante la sessione di presentazione dedicata alla mappatura delle tecnologie e delle filiere italiane dell’efficienza. Le tecnologie individuate nello studio devono essere sviluppate in un’ottica di sistema così lo studio di Confindustria propone una serie di interventi inseriti in un nuovo paradigma capace di attivare lo sviluppo. Partendo dall’analisi del contesto e delle soluzioni, esistenti o previste al 2030, RSE hai individuato, le potenzialità e le eccellenze del nostro Paese in tre settori evidenziati nello studio: residenziale, industriale e trasporti. Per ciascuno sono stati individuati i principali interventi e le tecnologie in grado di soddisfarli. L’investimento in efficienza energetica è sicuramente un elemento di competitività per le imprese. Su questo tema, ha dichiarato Stefano Besseghini, “abbiamo fatto un’analisi basandoci sui progetti di certificati bianchi e guardando in questo momento al settore degli energivori, ma stiamo allargando lo spettro anche alle Pmi e ai settori non energetici e, l’intenzione di Rse, è quella di capire se tutte le aziende che investono in efficienza energetica hanno successo e cosa glielo impedisce malgrado questo investimento, presenteremo questo studio verso settembre ottobre”.

In chiusura dei lavori il Ministro dell’Ambiente Galletti ha sostenuto la volontà di concludere i lavori della Strategia Energetica Nazionale (SEN) prima possibile e con la determinazione di proseguire nella strada intrapresa al COP21 di Parigi e: “Da cui non si può tornare indietro”. In questo scenario gli imprenditori devono considerare l’ambiente come fattore rilevante nella produzione. È in atto una trasformazione industriale che deve gestire e incrementare nuove frontiere come il design industriale, l’efficientamento del ciclo produttivo per il risparmio in termini di materie prime e il riciclo dei rifiuti per diminuire i costi.

Il rapporto presentato oggi è composto da quattro sezioni fondamentali: mappatura delle tecnologie e delle filiere italiane per l’efficienza, assessment delle tecnologie, analisi del potenziale teorico e delle relative barriere, una terza sessione dedicata agli scenari energetici e proposte di policy e infine gli effetti economici e le ricadute per il sistema Italia nel mercato globale. Con questo studio Confindustria ha voluto aggiornare l’analisi e le proposte di policy per efficienza energetica confermando il ruolo strategico prioritario del risparmio energetico quale driver principale dei processi di innovazione, dei processi di produzione e di consumo di energia. Dallo studio infatti emerge che, nonostante gli investimenti negli ultimi 20 anni siano stati consistenti, nel periodo 2020-2030 si potrebbero ottenere riduzioni cumulate della fattura energetica per 85,8 MTep pari a 337 Mton CO2 evitate, con un complessivo impatto positivo sul sistema economico per circa 106,8 miliardi di euro.

Il contributo è rilevante e permette l’inserimento nella discussione comunitaria sul Clean Energy Package proposto dalla Commissione il 30 novembre 2016 all’interno del quale è prevista una nuova proposta di direttiva sull’efficienza energetica. Il lavoro assume quindi particolare valore non solo come proposta di policy ma anche come contributo costruttivo in termini di analisi di impatto economico ed ambientale delle nuove strategie per l’efficienza energetica dell’Italia.

 

Per info:

RSE
Maurizio Trezzi
Tel 347 9738060
maurizio.trezzi@rse-web.it

 

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