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RSE: dalla ricerca di sistema un contributo sostanziale allo sviluppo delle politiche energetiche europee

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RSE: dalla ricerca di sistema un contributo sostanziale allo sviluppo delle politiche energetiche europee

La Ricerca di Sistema costituisce un modello che oltre a fornire un apporto decisivo al settore energetico crea e prospettive di sviluppo in chiave europea.

Occasioni da cogliere di cui si è parlato oggi a Milano nel convegno promosso da RSE.

– Nella cornice del Museo della Scienza e della Tecnica di Milano RSE – Ricerca sul Sistema Energetico – ha organizzato il convegno: “Ricerca di Sistema, il contributo di RSE alla Strategia energetica europea”, evento di presentazione dei risultati dell’ultimo triennio della Ricerca di Sistema.

Un appuntamento consueto ma anche un’occasione per fotografare lo stato del settore energetico nella sua attuale configurazione e per allungare lo sguardo verso quelle che sono le prospettive, soprattutto in chiave europea. L’inserimento della Ricerca e dell’Innovazione fra i 5 Pillars della Energy Union rappresenta infatti il riconoscimento della trasversalità di questi temi rispetto a tutti gli ambiti delle politiche energetiche e di come queste debbano essere connesse ai risultati della ricerca stessa.

Rilevante il panel dei partecipanti fra i quali Andreea Strachinescu, della Direzione Generale Energy dell’UE, Rosaria Romano, Direttore Generale Ministero Sviluppo Economico, Michael Huebner – coordinatore progetto ERANET, Francesco Sperandini – Presidente e AD di GSE, Valeria Termini Componente Collegio AEEGSI, Giuseppe Tannoia – Presidente Confindustria Energia, Giovanni De Santi – Commissione Europea Direttore IET – JRC e Riccardo Basosi – Rappresentante Nazionale Energia Programma Horizon 2020.

La giornata ha permesso a RSE di presentare i risultati dell’ultimo triennio di ricerca che hanno visto arrivare a compimento numerosi progetti in ognuno dei 4 pilastri dell’Energy Union. Fra questi ne sono stati presentati 25 che sono emblematici delle attività del centro di ricerca del Gruppo GSE. E proprio sul valore dei risultati e sull’utilizzo dei prodotti dell’attività di ricerca si è focalizzata una parte dell’intervento di Stefano Besseghini, Amministratore Delegato di RSE, che ha presentato un’analisi interna, svolta a tappeto sulle ricadute, in termini di utilizzo, dei risultati della ricerca svolta. Oltre il 60% dei prodotti dell’attività di ricerca ha avuto almeno un utilizzo da soggetti della Pubblica Amministrazione, dell’impresa e dalla Comunità Scientifica per un totale di 600 prodotti utilizzati in un triennio.

“Un risultato rilevante che difficilmente viene reso disponibile da centri di ricerca – ha spiegato Stefano Besseghini – e che potrebbe avere un impatto sulla futura programmazione dei contenuti delle ricerca. I progetti e i prodotti più utilizzati, al termine del loro percorso, sono stati quelli che hanno visto un coinvolgimento degli stakeholders sin dalla fase inziale di progettazione e programmazione. Credo che questa sia la via da seguire per poter aumentare il livello di efficienza della ricerca italiana un modello da esportare anche in Europa”.

Durante la mattinata gli interventi hanno posto ulteriormente l’accento sulla necessità di una maggior presenza della Ricerca italiana nei progetti e nei Piani europei grazie a iniziative e progettualità, finanziate dal Fondo per la Ricerca di Sistema, che dovranno avere l’obiettivo di favorire una maggior collaborazione fra i centri italiani e gli Enti europei nella certezza che occorra dare anche maggior stabilità alla programmazione”.

Sul fronte dei contenuti gli interventi hanno evidenziato la necessità di arrivare a un cambio di paradigma del sistema elettrico indotto da una drastica accelerazione della generazione distribuita – che genera un fisiologico alternarsi di deficit di generazione e di sovradisponibilità, – anche per puntare al raggiungimento di risultati significativi in ottica di economia circolare come recentemente previsto dagli obiettivi di COP21.

“Il sistema elettrico italiano ha già saputo dare una prova della sua resilienza e dell’efficacia degli sforzi compiuti in termini di automazione di rete e di sistemi di gestione e controllo – ha detto ancora Stefano Besseghini – ma questa è solo una prima fase del percorso che porterà a nuovi cambiamenti, anche radicali, delle regole e dei modelli di business, della governance e delle tecnologie. Occorre quindi una coesione più stretta tra pubblico-privato, più dialogo esperti-decisori, più innovazione e quindi più Ricerca e più Sistema”.

Quello che è stato il risultato del convegno è quindi un auspicio: l’esperienza italiana della Ricerca di Sistema possa essere supporto stabile alla ricerca, basato su progetti costruiti insieme agli operatori del settore che sia best practice anche dell’Energy Union che ha indicato la ricerca e l’innovazione come uno dei pillar delle politiche energetiche europee.

In occasione dell’evento RSE ha anche promosso la mostra fotografica: “I Volti delle Ricerca”, con le foto di Valentino Candiani, che sarà visitabile dal pubblico dal 1 al 6 marzo nello spazio allestito all’interno del chiostro del Museo della Scienza e della Tecnica.

Per info:
Maurizio Trezzi
Media Relation RSE tel. 347 9738060

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