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Social housing, RSE collabora con l’Emilia Romagna

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Social housing, RSE collabora con l’Emilia Romagna

La Regione ha avviato e approvato un piano per il recupero e la valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica.

Il nostro contributo di competenze ha riguardato in particolare gli aspetti legati al risparmio energetico. Social housing, chi è costui? Il termine, diventato di uso comune quando si parla di edilizia pubblica, non di rado è abusato o stiracchiato nel suo significato. Meglio dunque chiarire subito di che cosa si tratta.

È un modo evoluto di concepire l’abitare, fondato sulla coesione sociale, sulla accessibilità e sulla gestione coordinata delle strutture abitative e dei servizi correlati, e sulla sostenibilità complessiva del sistema. Un paradigma che vuole tra l’altro privilegiare la scelta del recupero del patrimonio esistente, della rigenerazione dei tessuti urbani più degradati, rispetto a quella della espansione degli insediamenti e del consumo di nuovo suolo.

In tal senso la Regione Emilia Romagna ha avviato e approvato un piano per il recupero e la valorizzazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica. Le finalità della programmazione degli interventi di edilizia residenziale sociale sono volte a favorire gli interventi di manutenzione, di recupero e sostituzione del patrimonio esistente per renderlo adeguato ai requisiti di risparmio energetico, resistenza al sisma, sicurezza, accessibilità.

Per poter comporre un programma di interventi adeguato, si è reso necessario disporre di informazioni attendibili, esaustive e tempestive sullo stato del patrimonio esistente. E qui sono entrate in gioco le strutture tecniche di RSE che, assieme ad Acer, hanno effettuato lo studio per la classificazione del parco edifici di ciascuna provincia della regione, per epoca di costruzione e tipologia edilizia; in tal modo è stato possibile definire un numero limitato di modelli di comportamento energetico e individuare gli interventi ottimali per migliorarne l’efficienza nell’ottica del bilanciamento costi/benefici e di una valutazione del tempo di ritorno dell’investimento.

Lo studio ha riguardato nel complesso 58 mila alloggi dislocati in quasi 6.500 edifici, con un consumo energetico complessivo per il solo servizio di riscaldamento pari a 43 ktep. È stato così valutato un piano di riqualificazione energetica in cui sono previsti i seguenti interventi: coibentazione dell’involucro opaco, sostituzione dei serramenti e rinnovamento dell’impianto termico con installazione di dispositivi per la termoregolazione e contabilizzazione del calore. L’insieme di questi interventi garantisce il dimezzamento dei consumi ex-ante.

Assumendo che il piano di riqualificazione energetica abbia una capacità di investimenti pari a 100 milioni di euro, si osserva che ottimizzando la scelta degli edifici si possono ottenere risparmi energetici pari a 4,1 ktep riducendo i consumi per riscaldamento e acqua calda sanitaria degli edifici coinvolti del 67 per cento e raggiungendo un consumo specifico ex-post compreso tra 65 e 85 kWh/ m2 anno.

Questa attività si inserisce nell’ambito dell’accordo che RSE ha stipulato con la Regione Emilia Romagna, finalizzato alla collaborazione sul tema delle riqualificazione energetica del parco edilizio residenziale pubblico.