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Sulle previsioni climatiche a lungo termine grande attenzione per l’approccio strategico di RSE

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Sulle previsioni climatiche a lungo termine grande attenzione per l’approccio strategico di RSE

Si è svolto a Reykjavik il convegno internazionale IWAIS. Ricercatori concordi sulla necessità di superare i metodi statistici tradizionali in vista di fenomeni sempre più severi. Massimo apprezzamento per il metodo implementato da RSE: usare modelli di evoluzione meteorologica combinandoli con modelli di accrescimento del ghiaccio sui conduttori aerei.

Le previsioni lanciate con largo anticipo da RSE sull’ondata di caldo che avrebbe colpito l’Italia – in particolare le regioni del Nord e la Sardegna – negli ultimi giorni di giugno, sono state confermate dal termometro. Le condizioni climatiche effettivamente verificatesi sono state tali da provocare disservizi diffusi, fortunatamente risolti velocemente grazie alla capacità di resilienza messa in campo dagli operatori di trasmissione e distribuzione.

Negli stessi giorni (dal 24 al 27 giugno) si celebrava a Reykjavík il congresso internazionale IWAIS (International Workshops on Atmospheric Icing of Structures), il raduno mondiale più importante degli esperti di questo particolare settore, che si sono interrogati sulla strategia a lungo termine necessaria per garantire la funzionalità degli asset elettrici, che tipicamente richiedono notevoli investimenti destinati a una lunga vita utile. 

Ebbene, i dati presentati e gli scenari elaborati dal gruppo di meteorologia di RSE per il contesto italiano hanno attratto il massimo interesse per la capacità di interpretare e prevedere l’evoluzione dei fenomeni estremi che hanno alta probabilità di provocare disservizi alla rete elettrica.

Svein M. Fikke, norvegese, uno dei guru del settore, ha scritto ai partecipanti: “Sono convinto che i metodi statistici tradizionali per valutare i valori estremi siano irrilevanti per il XXI secolo. Ma quello che importa è quello che avverrà nelle decadi successive al 2040. E l’unico modo per averne qualche percezione è seguire il metodo che Paola Faggian e il gruppo di RSE hanno presentato, usando modelli di evoluzione climatica combinandoli ad esempio con modelli dell’accrescimento di ghiaccio sui conduttori aerei”.

Il lavoro compiuto da RSE, quindi, oltre a fornire una base condivisa per la rianalisi dei dati meteorologici del nostro Paese, e per le previsioni climatiche a lungo termine, si propone anche come strumento da implementare, grazie alle dotazioni e alle competenze modellistiche in numerose zone del mondo.

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