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Sensori ultrasonici EMAT (Electromagnetic Acoustic Transducers) “non a contatto” per la caratterizzazione di tubi di caldaia in servizio

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Sensori ultrasonici EMAT (Electromagnetic Acoustic Transducers) “non a contatto” per la caratterizzazione di tubi di caldaia in servizio

Prototipo e nuova metodologia (sensori specializzati, procedure validate di misura ed elaborazione dei segnali) per la determinazione non distruttiva degli spessori dei tubi di parete di caldaia e dei serpentini SH ed RH dei generatori di vapore, basata su sensori ultrasonici EMAT di tipo non a contatto, in alternativa alla spessimetria ultrasonica convenzionale con sensori piezoelettrici a contatto, che richiede la preparazione della superficie di misura con asportazione dell’ossido esterno.

Lo spessore resistente dei tubi permette di valutare la loro vita utile residua di esercizio, lo spessore degli ossidi – interno ed esterno – è un indicatore di degrado del materiale. I sensori EMAT misurano lo spessore in modo rapido, con prestazioni che – in termini di affidabilità ed accuratezza – risultano non inferiori a quelle dei sensori “a contatto” convenzionali. La metodologia EMAT consente in particolare di effettuare misure spessimetriche sulla superficie ossidata dei tubi di caldaia (di fatto l’ossido esterno isolante ad elevata permeabilità magnetica migliora la sensibilità di misura), con la conseguente eliminazione dei tempi e dei costi di preparazione delle superfici. Sono state messe a punto procedure di misura con sensori EMAT che consentono di determinare separatamente spessore di parete resistente, spessore di ossido esterno ed interno.

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