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Analisi quantitativa di rischio esterno di una centrale termoelettrica a ciclo combinato

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Analisi quantitativa di rischio esterno di una centrale termoelettrica a ciclo combinato

Recently updated on Maggio 11th, 2021 at 08:36 am

ciclo combinato Giuseppe Torsello*, Marino Domenico Valisi**, Michele Sparacino***, Emilio Viganò*** Stefano Sau*** VGR 2006-Convegno sulla Valutazione e la Gestione del Rischio negli Insediamenti Civili e Industriali Pisa, 17-19 Ottobre 2006 * CESI RICERCA ** CESI SpA *** AEM SpA Nella memoria vengono presentati i risultati di uno studio quantitativo di rischio d’area riferito alla Centrale Termoelettrica a Ciclo Combinato AEM SpA di Cassano D’Adda, limitatamente agli eventi incidentali con perdita di contenimento che comportino rischi esterni all’impianto. La prima parte dello studio probalistico ha riguardato la determinazione dei potenziali eventi incidentali che possono dare luogo ad una perdita di contenimento con la possibilità di coinvolgere i materiali infiammabili presenti nel recinto della centrale (metano, idrogeno, benzina naturale e olio lubrificante o dielettrico), utilizzando sia tecniche HAZAN sia valutazione ingegneristiche. I risultati dello studio sono stati espressi in Rischio Individuale e Rischio Collettivo. I fenomeni fisici considerati per il calcolo sono stai i seguenti: cloud fire, jet fire, sia verticale che orizzontale, pool fire, radiazione da fiamme sovrapressioni da esplosione . I risultati ottenuti hanno mostrato come le zone esterne alla centrale siano raccolte in curve di iso-rischio individuale con probabilità annuale di eventi fatali, estremamente bassa, compresa tra 10 -5 e 10 -7 /anno. L’approccio utilizzato ha inoltre mostrato come sia possibile ridurre ulteriormente la zona con probabilità d’ evento fatale pari a 10 -5 / anno adottando, ad esempio, opportune protezioni passive (muri o compartimenti tagliafuoco ecc.). Per il calcolo del rischio collettivo, sono stai simulati gli insediamenti urbani attorno alla recinzione della centrale, con densità di popolazione tipiche di zone similari. Si è supposto, cautelativamente, nel calcolo che tutti gli individui fossero all’aperto, senza alcun tipo di protezione ed esposti al danno per tutta la durata significativa dell’incidente. Anche i questo caso i risultai hanno mostrato come la probabilità di eventi fatali sia estremamente bassa e tutta contenuta, o in una zona di livello di rischio largamente accettabile o in una zona ALARP in cui il livello di rischio è sempre accettabile, con l’obbligo, tuttavia, di revisioni dettagliate periodiche del i/ livello i/ di protezione in atto e delle misure atte ad assicurarsi del loro buon funzionamento. Una delle conseguenze non trascurabili degli incendi di pozza è la produzione di gas e polveri potenzialmente nocivi alle persone e all’ambiente circostante. Per tale motivo, data la presenza nel recinto della centrale di grandi quantità d’olio (lubrificante e dielettrico) si è effettuato uno studio sulla produzione di gas e polveri in alcuni scenari incidentali tipici. Lo studio, effettuato con il codice ALOFT-FT ha dimostrato che, pur essendo rilevante il potenziale impatto sulle strutture circostanti e sul personale eventualmente presente, le conseguenze al di fuori del recinto di centrale appaiono decisamente più contenute. L’analisi effettuata mostra che il rapporto della nube di fumo, visto in una casistica rappresentativa delle condizioni atmosferiche locali, no dà luogo a scenari gravi dal punto di vista sanitario, specie poiché si tratta in realtà di un’esposizione di bassa probabilità d’accanimento e di durata limitata.

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