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Life cycle assessment of Italian electricity production and comparison with the European context

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Life cycle assessment of Italian electricity production and comparison with the European context

Il presente studio descrive la valutazione del Ciclo di Vita del mix elettrico attuale (2018) e al 2030 di sette stati membri dell’Unione europea (Germania, Francia, Spagna, Belgio, Portogallo, Danimarca e Finlandia), da porre a confronto con i risultati ottenuti per il caso italiano. Per il 2030 sono stati considerati gli scenari individuati dall’European reference scenario 2016 e, per l’Italia, anche lo scenario Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima.

Il presente studio analizza l’evoluzione del mix energetico dal 2018 (considerando dati Eurostat) al 2030 (considerando l’European reference scenario), con un approccio Life Cycle Thinking, per sette paesi europei (Francia, Germania, Spagna, Portogallo, Danimarca, Belgio e Finalnadia) e li mette in relazione al caso italiano.

Gli sforzi maggiori promossi dalla commissione europea sono stati rivolti al contenimento delle emissioni climalteranti: questo si è visto nelle politiche che i vari paesi analizzati hanno adottato. Secondo le stime del mix energetico di questi Paesi al 2030, si ha in media una riduzione del 42% degli impatti sul cambiamento climatico, il miglior risultato dopo la riduzione dell’acidificazione (categoria d’impatto strettamente legata alla prima). Solo un paese non mostra una riduzione delle emissioni climalteranti: il Belgio. In questo Paese la dismissione del nucleare a favore di importazione e gas causa un aumento delle emissioni al 2030. La riduzione delle emissioni climalteranti è andata a scapito di un’altra categoria d’impatto, il consumo di risorse (minerali, fossili e rinnovabili), che ha visto un aumento proprio per quei paesi che più avevano ridotto le emissioni di CO2: Spagna, Francia e Portogallo.

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