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Regime deformato e contatori per la misura di “energia reattiva”: prove e risultati

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Regime deformato e contatori per la misura di “energia reattiva”: prove e risultati

Questo lavoro è stato finanziato con il Fondo Ricerca di Sistema per il settore elettrico nazionale istituito con Decreto Ministero dell’Industria DM 26/1/2000.

Le attuali Norme IEC relative ai contatori di “energia” reattiva in vigore [1,2] ri-guardano il solo regime sinusoidale puro e trovano dunque applicazione in un settore ormai particolare, nel quale potenza reattiva e fattore di potenza risultano univocamente definiti; esse si “limitano” infatti a definire i requisiti che i contatori devono possedere per il caso di funzionamento in regime sinusoidale, mentre non forniscono alcuna indicazione specifica relativa al caso in cui, con maggiore aderenza alle applicazioni attuali, le misure debbano essere invece compiute in presenza di distorsione armonica. A oggi esistono infatti numerose tipologie di contatori e sono utilizzati diversi algoritmi per il calcolo dell’energia reattiva: in generale, tali algoritmi non sono basati sulle componenti fondamentali dei segnali di tensione e corrente e non sono in ogni caso noti: verifiche sperimentali compiute da diversi Autori su contatori commerciali [per es. 3,4] hanno mostrato come l’adozione di contatori di potenza reattiva aventi le stesse caratteristiche nominali ma di diversa tipologia possa fornire, in regime distorto, misure sensibilmente differenti. Nell’ottica di un sistema tariffario che consideri anche il prelievo di potenza reattiva, una tale condizione potrebbe implicare, in applicazioni reali, con forme d’onda diverse da quelle contemplate dalle Normative, una diversa penalizzazione economica a carico di utenti aventi apparecchiature di misura della medesima classe ma di diversa filosofia costruttiva, pur in presenza di identico carico; risultano quindi di notevole interesse le ricerche in ambito teorico-fondazionale e le attività sperimentali condotte nell’ambito della Ricerca di Sistema, a supporto del CT 13 del CEI: il risultato conseguito da un lato ravvisa nella trasformazione di Park un percorso teorico e sperimentale prospettabile concretamente, dall’altro conferma la necessità di un’opera di chiarimento e di norma-zione riguardo agli strumenti di misura attualmente adottati.

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