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Sviluppo e sperimentazione di sistemi di gestione di microreti

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Sviluppo e sperimentazione di sistemi di gestione di microreti

Recently updated on Maggio 11th, 2021 at 08:32 am

elettrico Luciano Martini*, Sergio Zannella** Rivista: U&C-Unificazione & Certificazione N. 2 Febbraio 2008 * CESI RICERCA ** EDISON Il mercato dell’energia elettrica in Italia vive da alcuni anni grandi trasformazioni sotto la spinta del processo di liberalizzazione e privatizzazione del settore e a fronte della domanda sempre più forte per incrementare qualità ed affidabilità della fornitura elettrica. Le nuove tendenze spingono le industrie del settore a un sempre maggior impegno per sviluppare nuove tecnologie per le reti elettriche. L’implementazione in rete di dispositivi elettrici di nuova concezione basati su materiali superconduttori ad alta temperatura (SAT) costituisce una delle possibilità concrete per aumentare la capacità di trasporto, ridurre le perdite e migliorare la flessibilità dei sistemi di trasmissione/distribuzione con significativi benefici attesi per gli utenti finali. In tale scenario destano notevole interesse dispositivi SAT quali i cavi per trasmissione d’energia e i limitatori di corrente. I superconduttori, materiali in grado di trasportare corrente elettrica senza resistenza, possono considerarsi una delle frontiere della ricerca scientifica: le loro proprietà sono tuttora suscettibili di ulteriori miglioramenti e le teorie che tentano di spiegarne il comportamento subiscono una revisione continua, dovuta anche al fatto che la scoperta di nuove classi di materiali superconduttori è tuttora in atto. Agli inizi vennero individuati un gran numero di metalli, leghe e compositi metallici in grado di transire allo stato superconduttivo a temperature comprese fra 4K e 20K, ma soltanto negli anni ’80 la superconduttività fece il grande salto quando venne scoperta una nuova classe di superconduttori ceramici, denominati “ad Alta Temperatura critica di Transizione“ (abbreviati SAT o HTS, dall’inglese High Temperature Superconductors). Finalmente diveniva possibile usare come mezzo refrigerante per i superconduttori l’azoto liquido (punto di ebollizione a 196°C, ovvero 77 K), sostanza comunissima, molto facile ed economica da produrre. I metalli e le leghe messi a punto in precedenza richiedevano invece l’elio (punto di ebollizione 4,2K), raro e costoso.

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