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Valutazione di strategie di esercizio flessibile per cicli combinati

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Valutazione di strategie di esercizio flessibile per cicli combinati

Descrive i risultati di una analisi tecnico-economica per valutare quale sia la migliore strategia di esercizio flessibile di un ciclo combinato alimentato a gas naturale. L’attività è stata svolta nell’ambito della RdS PAR2008.

Con l’evolversi del panorama elettrico nazionale il numero di impianti di generazione elettrica basati su ciclo combinato è fortemente cresciuto. Considerando inoltre il forte impatto relativo al costo del gas naturale e la forte variabilità del prezzo di borsa del mercato dell’energia elettrica si vede progressivamente crescere la necessità di sottoporre gli impianti a ciclo combinato, al contrario di come pensati in origine, ad un esercizio sempre più flessibile. Il lavoro svolto ha quindi lo scopo di valutare in termini tecnico-economici quale strategia d’esercizio di un impianto a ciclo combinato risulti più vantaggiosa considerandone l’intero ciclo di vita utile pari a 20 anni. Sono state analizzate due diverse strategie di gestione di un impianto a ciclo combinato allo stato dell’arte operante nel mercato liberalizzato e di taglia pari a circa 380 MWel. La prima, che si può considerare rappresentativa di quanto solitamente avviene, è un esercizio moderatamente flessibile, in cui l’impianto viene esercito in condizioni di minimo tecnico ambientale (MTA) ogni qualvolta l’esercizio risulti svantaggioso (costi > ricavi) per periodi di breve durata, mentre, in condizioni analoghe, ma di durata superiore a 18 ore, l’impianto viene arrestato. La seconda corrisponde invece ad una tipologia d’impiego particolarmente flessibile, in cui l’impianto viene arrestato ogni qualvolta l’esercizio risulti essere svantaggioso anche per periodi di breve durata, ossia pari a 8 ore. I risultati ottenuti hanno evidenziato come, solo adottando la seconda tipologia di esercizio sia ottenibile un significativo vantaggio economico. Risulta quindi confermato il notevole interesse per un esercizio sempre più flessibile nel tempo, in relazione anche al previsto incremento del valore delle quote di emissione di CO2 negli anni secondo le previsioni legate all’Emission Trading.

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