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rapporti - Deliverable

1.2.10-Una metodologia per l’attribuzione dell’impiego della rete negli scambi di potenza reattiva

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1.2.10-Una metodologia per l’attribuzione dell’impiego della rete negli scambi di potenza reattiva

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:30 pm

Nel processo di ristrutturazione dell’industria elettrica in presenza di mercato, il ruolo strategico della rete elettrica di trasmissione emerge sempre più chiaramente non solo come indispensabile anello di congiunzione tra venditori ed acquirenti, ma anche come sorgente di costi per il trasporto dell’energia. Il problema di addebitare tali costi agli utilizzatori del sistema di trasmissione (produttori, consumatori ed intermediari) deve essere risolto con accuratezza ed in maniera non contestabile perché in accordo con il punto di esercizio di riferimento. Nasce quindi l’esigenza di integrare le analisi dei flussi di potenza attiva che si eseguono per valutare il livello di utilizzo della rete da parte dei generatori e da parte dei carichi con le analisi dei flussi reattivi per avere una maggiore precisione nell’attribuzione dei costi di trasmissione e delle perdite. Inoltre, poiché il trasporto della potenza attiva richiede necessariamente la disponibilità di adeguate risorse di reattivo e l’attivazione dei corrispondenti ulteriori flussi, è indispensabile stabilire la responsabilità di tali flussi reattivi per definire il contributo di ciascuna generazione e di ciascun carico reattivo al mantenimento dei livelli di tensione adeguati. Infatti, le circolazioni di reattivo assolvono non solo al compito di alimentare i carichi reattivi ma anche al compito di controllare i moduli delle tensioni nodali da cui dipendono perdite e qualità dell’esercizio oltre che il mantenimento dei limiti di stabilità. Questo rapporto descrive una metodologia per l’analisi dei flussi reattivi al fine di ottenere una maggiore precisione nella valutazione dell’utilizzo delle linee di trasmissione e per fornire criteri relativi all’attribuzione di costi e ricavi nel servizio di supporto di tensione e nell’attribuzione delle perdite attive di trasmissione. Sono riportati a tale scopo alcuni casi test. In un primo tempo si è usata una rete di dimensioni ridotte per la quale risulta agevole verificare la ragionevolezza dei risultati anche in maniera euristica. Successivamente si è usata una rete di circa 200 nodi che rappresenta una semplificazione del sistema di trasmissione italiano. Un ultimo esempio di una rete con più di 1000 nodi è stato riportato per valutare il comportamento della metodologia proposta su sistemi dove coesistono molti livelli di tensione e con topologia che varia da una struttura a maglia, tipica delle reti di trasmissione, ad una struttura radiale, tipica della distribuzione. In tutti gli esempi proposti si verifica che l’analisi dei flussi reattivi è in generale un problema notevolmente complesso nel quale l’ispezione della topologia di rete e dei flussi in valore assoluto e segno presenti nei rami non consente di pervenire a conclusioni sensate se non ci si avvale di strumenti di analisi automatica.

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