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rapporti - Deliverable

1.2.1d-Analisi del processo di integrazione ed interconnessione tra sistemi su base mondiale. Identificazione dei benefici attesi e classificazione delle criticità di natura tecnica.

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1.2.1d-Analisi del processo di integrazione ed interconnessione tra sistemi su base mondiale. Identificazione dei benefici attesi e classificazione delle criticità di natura tecnica.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:36 pm

Il rapporto presenta un’analisi del processo di integrazione che è in atto tra i sistemi elettrici precedentemente tra loro isolati o debolmente interconnessi. Ciò riguarda sia le aree altamente sviluppate e con una forte densità di carico, quali l’Europa centro-occidentale, sia i paesi in via di sviluppo o di recente industrializzazione, quali la Cina, l’India, paesi della CIS, gli Stati dell’Africa e dell’America Latina. Nell’analisi si è messo a fuoco l’importanza di diversi fattori che spingono verso un maggior livello di integrazione tra sistemi elettrici, come esigenze di affidabilità e margini di sicurezza da un lato e benefici socio-economici dall’altro. In alcune aree più avanzate l’esigenza di rinforzare le interconnessioni è particolarmente legata alla volontà di creare un mercato dell’energia. In questo contesto il grado di interconnessione tra i sistemi esistenti, valutato come rapporto tra capacità netta di scambio di potenza e capacità installata nel paese, si rivela insufficiente. Pertanto, per venire incontro al meglio alle esigenze di apertura del mercato si pone il problema di aumentare la capacità di interconnessione, tenendo conto dei pesanti vincoli, in particolare quelli ambientali e delle risorse energetiche. D’altra parte, se da un lato, è ben chiara l’esigenza di maggiore integrazione tra sistemi di potenza, dall’altro non si devono trascurare gli aspetti legati all’esercizio in sicurezza del sistema elettrico. A tal proposito, un livello eccessivo di importazione di potenza potrebbe causare problemi a fronte di perturbazioni. Di conseguenza, la possibilità di aumentare gli scambi transfrontalieri va considerata in stretta correlazione con i criteri di sicurezza da adottare e le necessarie misure per far fronte ad eventuali guasti. Il “trade-off” tra l’esigenza di garantire un adeguato margine di sicurezza del sistema e la pressione ad aumentare lo scambio transfrontaliero coinvolge macro-sistemi interconnessi, come l’UCTE verso sud (Mondo Arabo) e i sistemi elettrici in Asia, Africa, America e Australia. L’estensione delle interconnessioni sincrone su vasta scala geografica può creare problemi indesiderati quali quelli relativi ad oscillazioni interarea poco smorzate o addirittura instabili. Ciò implica che la costruzione di nuove linee di interconnessione è una condizione necessaria, ma non sufficiente per aumentare la capacità di interscambio. Occorre conseguentemente procedere ad accurate analisi fin dalla fase di pianificazione per esaminare le possibili reazioni del sistema di generazione-trasmissione a fronte di perturbazioni e procedere a definire le più opportune misure atte a garantire la stabilità dei sistemi e la loro capacità di far fronte a grandi perturbazioni. Sulla base delle considerazioni sopra esposte si è ritenuto opportuno esaminare dunque in dettaglio il processo di integrazione e interconnessione tra sistemi a livello mondiale cercando di identificare le spinte a favore di tale processo (“driving forces”) e le difficoltà incontrate nella realizzazione dei progetti di interconnessione. Per completezza dell’indagine, si sono presi in esame non solo i casi relativi all’Europa ed aree limitrofe, ma anche realtà molto diverse in modo da avere uno spettro il più ampio possibile sulle soluzioni adottate per la creazione o il rinforzo delle interconnessioni ed evidenziare le differenti modalità di sfruttamento delle linee di interconnessione.

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