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rapporti - Deliverable

1.2.1e-Analisi del processo di integrazione tra sistemi elettrici dei paesi del Sud-est Europa e della definizione di un modello di mercato regionale dell’energia elettrica.

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1.2.1e-Analisi del processo di integrazione tra sistemi elettrici dei paesi del Sud-est Europa e della definizione di un modello di mercato regionale dell’energia elettrica.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:29 pm

Il rapporto illustra l’attività condotta per conto dell’Autorità per l’Energia Elettrica ed il Gas (AEEG) relativamente all’evoluzione dei Paesi del Sud-est Europa riguardo la definizione dei meccanismi di mercato regionale e di scambio transfrontaliero di energia elettrica, nonché l’analisi dell’evoluzione della domanda, della capacità di generazione e delle infrastrutture di trasmissione dell’elettricità. I Paesi del Sud-est Europa (Albania, Bulgaria, Romania, Bosnia-Erzegovina, Croazia, Repubblica ex-jugoslava di Macedonia e Serbia-Montenegro) hanno subíto profonde trasformazioni a partire dall’inizio degli anni’90. Attualmente, a seguito di una situazione socio-politica abbastanza stabilizzata è stato avviato un processo di collaborazione ed integrazione tra i Paesi, in particolar modo nel settore elettrico. Per facilitare questo processo, nel novembre 2002 è stato firmato un accordo (Memorandum of Understanding) che ha dato origine al cosiddetto “processo di Atene”. Lo scopo del “processo di Atene” è quello di creare le condizioni per il funzionamento del mercato dell’elettricità nel Sud-est Europa dall’anno 2005. A tal fine il “processo di Atene” si occupa di definire un piano regionale di medio-lungo termine che affronti le riforme istituzionali e strutturali, lo sviluppo delle regole di mercato e degli aspetti regolatori e la pianificazione strategica per gli investimenti nelle infrastrutture basati su un approccio regionale della previsione della futura domanda e disponibilità di generazione. L’Italia ha un diretto interesse nel seguire ed indirizzare il processo di integrazione tra i Paesi del Sud-est Europa per la creazione di un mercato regionale dell’elettricità da integrare, in prospettiva, con quello della UE. In questo contesto il ruolo dell’Italia è passato nel tempo da quello di puro osservatore (al pari degli altri paesi limitrofi alla regione balcanica, quali Austria, Ungheria e Slovenia) a quello di partecipante attivo politicamente. Di fatto, attualmente l’AEEG è chiamata a guidare lo sviluppo del “Processo di Atene” in collaborazione con l’omologa Autorità greca (RAE). CESI è stato coinvolto nel supportare AEEG nell’espletamento di tale compito. A seguito della firma del Memorandum of Understanding del novembre 2002, è stato creato il Forum di Atene che si riunisce due volte l’anno e vede la partecipazione di tutti gli attori coinvolti nel processo di definizione del mercato elettrico regionale: TSO’s, Autorità di Regolazione, Commissione Europea, CEER, ETSO, EFET, Eurelectric e organismi “donatori” (ad es.:World Bank, USAid, SECI, ecc.). Il Forum di Atene è giunto alla quinta edizione: l’ultimo meeting è stato tenuto ad Atene il 26-27 ottobre 2004. Nell’ambito del Forum di Atene il CEER ha presentato un “discussion paper” sullo Standard Market Design nel Sud-est Europa. Lo Standard Market Design prevede la creazione di una borsa dell’energia regionale con un meccanismo di market splitting in caso di congestioni. Per

semplicità, si è proposto di individuare i limiti per l’eventuale market splitting con i confini nazionali. Le congestioni interne sono invece risolte direttamente dai TSO nazionali. La data prevista per l’avvio del mercato regionale è il 2008, mentre le attività preparatorie dovranno essere completate entro la fine del 2006. In considerazione della situazione nei Paesi della regione (diffusa povertà in alcuni di essi, prezzi sovvenzionati dell’energia verso alcune categorie di utenti, strutture ancora verticalmente integrate delle compagnie elettriche, mancanza di competizione nel settore della generazione) risulta estremamente critica la gestione della transizione dallo stato attuale a quella prevista a regime. A tale proposito World Bank ha posto l’accento su di un’introduzione progressiva del mercato energetico nella regione del Sud-est Europa, in parallelo allo sviluppo economico della regione stessa. In particolare, in una prima fase si può pensare di introdurre meccanismi di contratti bilaterali, anche internazionali, con una procedura di asta esplicita co-ordinata per risolvere le congestioni. Quest’ultima procedura è stata studiata e proposta da SETSO ed è in fase di avvio. Per ciò che concerne gli scambi internazionali, sulla base di una proposta di ETSO, si è stabilita la volontà di dare inizio ad un meccanismo di remunerazione per l’uso di reti di paesi terzi negli scambi transfrontalieri di energia (in breve chiamato meccanismo di cross-border trading –CBT-) nell’ambito del Sud-est Europa a partire da luglio 2004, a valle di sei mesi di prova. Tale intenzione è stata confermata nel corso del quarto Forum tenutosi ad Atene il 2-4 giugno 2004. Questo meccanismo è attualmente in funzione da più di sei mesi ed ha fornito risultati incoraggianti. Pertanto nell’ultimo Forum si è previsto di replicare lo stesso meccanismo di cross-border trade per l’anno 2005. Inoltre su proposta del CEER è stata altresì concordata un’attività annuale di benchmarking per valutare il livello di progresso dell’integrazione del Sud-est Europa. In parallelo alla definizione dei meccanismi di mercato sopra sintetizzati, è in corso una serie di riforme istituzionali in modo da rispettare i requisiti richiesti per l’avvio del mercato elettrico. Ad esempio, quasi tutti i Paesi della regione hanno istituito un’Autorità di Regolazione indipendente, mentre si sta procedendo nell’ “unbundling” tra i segmenti della produzione, trasmissione e distribuzione. Infine, per ciò che riguarda le infrastrutture, vi è una forte spinta da parte di tutte le istituzioni internazionali, affinché gli sviluppi di nuova generazione e nuove linee di trasmissione vengano decise sulla base di un approccio regionale in modo da massimizzarne i benefici. In questo ambito le priorità riguardano: – lo sviluppo di nuova capacità di generazione. Si prevede la necessità di almeno 4500 MW aggiuntivi nel prossimo decennio; – il ripotenziamento e la manutenzione straordinaria della generazione esistente. Mediamente gli impianti hanno un’età di circa 30 anni e, senza adeguati interventi, si rischia di dover smantellare parecchie centrali; – rinforzo delle interconnessioni internazionali; – miglioramento dell’efficienza energetica.

La maggior criticità consiste nel creare condizioni favorevoli per attirare investimenti nella regione che da parecchi investitori è ancora considerata a rischio. In questo ambito, la creazione di un mercato regionale dell’energia, che richiede aperta collaborazione tra i Paesi coinvolti, può contribuire a migliorare il clima degli investimenti e, quindi, favorire lo sviluppo economico della regione. CESI, su incarico di AEEG, ha contributo ad esaminare criticamente le proposte formulate da CEER, E.C., World Bank ed altri, evidenziandone eventuali contraddizioni o criticità in modo da evitare problemi nella fase di avvio o implementazione del mercato.

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