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1.2.7-Metodologia per una classificazione tecnico-economica degli strumenti di Controllo della Domanda, rispetto agli obiettivi di posticipazione di investimenti per potenziamento di reti elettriche urbane MT/BT.

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1.2.7-Metodologia per una classificazione tecnico-economica degli strumenti di Controllo della Domanda, rispetto agli obiettivi di posticipazione di investimenti per potenziamento di reti elettriche urbane MT/BT.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:44 pm

Contesto ed obiettivi In un contesto, quale quello attuale, di crescente domanda elettrica in potenza e in energia erogabile, i gestori si trovano obbligati ad eseguire interventi per adeguamento della porzione di rete di propria competenza. Le porzioni più critiche da questo punto di vista sono tipicamente quelle di Distribuzione MT e BT presenti in aree urbane ad alta concentrazione di utenza, perché sono quelle più direttamente influenzate dalla dinamica di crescita dei carichi, in conseguenza di rapidi mutamenti del comportamento degli utenti in seguito a cambiamenti delle condizioni economiche, sociali e demografiche nell’area servita dalla rete elettrica in questione. Inoltre le prestazioni delle reti elettriche di distribuzione MT e BT condizionano direttamente la qualità della fornitura di elettricità a cui gli utenti sono ora particolarmente sensibili. Gli interventi richiesti che possono riguardare il rifacimento di una consistente parte delle reti sono spesso particolarmente ingenti. Inoltre, il livello crescente della domanda comporta degli incrementi dei costi di esercizio legati ad un corrispondentemente crescente livello delle perdite joule. Il Controllo della Domanda consente di ridurre i valori di tali costi rispetto a quelli che sarebbero da affrontare nel caso in cui la domanda evolvesse in modo non controllato. Il progetto ECORET, che si sviluppa nell’ambito del secondo periodo operativo della Ricerca di Sistema, si rivolge in particolare ai Distributori elettrici e contempla una serie di studi, motivati dalla necessità di fornire a questi un supporto per affrontare le sopra esposte criticità. Tali studi sono finalizzati a: 1. valutare gli elementi critici di crescita del carico elettrico in contesti urbani densamente popolati 2. delineare un ventaglio di possibili azioni di Controllo della Domanda atte a limitare la crescita del carico rispetto ad un’evoluzione non controllata 3. mettere a punto una metodologia per la selezione, in una particolare area di utenza reale, di un mix di azioni di Controllo della Domanda ottimale dal punto di vista dei costi evitati complessivi che esso promuove. Gli studi relativi ai punti 1 e 2 sono stati già completati. La metodologia di cui al punto 3 è stata delineata. Essa si articola secondo due fasi: • Fase 1 – Identificazione di un numero, anche cospicuo, di azioni di Controllo della Domanda ritenute idonee e loro classificazione, anche se con larga approssimazione, secondo termini di efficacia decrescente. L’analisi, per essere condotta in modo agevole, viene effettuata su di una rete a modello di caratteristiche equivalenti a quella reale. Da tale fase deriva una scrematura (o “screening”) preliminare di tale complesso di azioni, in vista di un’analisi di molto maggiore dettaglio, da svolgersi nella successiva Fase 2 sulle rete reale e considerando solo poche tra le azioni risultanti più efficaci. • Fase 2 – Analisi dell’efficacia delle azioni di Controllo della Domanda selezionate in precedenza, con riferimento alla rete di distribuzione reale ed attraverso una disamina dettagliata dell’applicazione di tali azioni sulle specifiche utenze che possono essere realmente coinvolte. Tale studio viene svolto mediante un software che simula la rete di Distribuzione nei suoi dettagli e che è anche in grado di suggerirne modificazioni della struttura, nel rispetto dei vincoli tecnici e di quello di continuità del servizio ed in coerenza con l’incremento del carico al picco che per essa si ipotizza nell’orizzonte temporale di pianificazione. In entrambe le Fasi, l’efficacia di una particolare azione di Controllo della Domanda è evidenziata dal differenziale tra i costi con evoluzione non controllata della domanda ed i costi in presenza di tale azione. L’attività documentata nel presente rapporto è stata svolta nell’ambito della milestone RANTEC del progetto ECORET, con l’obiettivo di fornire strumenti e conoscenze idonee ad affrontare la sopra citata Fase 1 della metodologia di ECORET. Definizione della procedura

La procedura metodologica relativa alla sopra citata Fase 1 si svolge attraverso due livelli di classificazione, di dettaglio crescente. • Nel primo livello di classificazione, le azioni di Controllo della Domanda sono classificate sulla base dei soli costi che le singole azioni consentono di evitare al Distributore rispetto ad una situazione in cui la domanda sia libera di evolvere in modo non controllato. I costi in questione sono quelli di investimento, necessari per il potenziamento della rete richiesto dall’incremento del picco, e quelli di esercizio, originati dalle perdite Joule che si verificano sulla rete nel corso dell’intervallo temporale di pianificazione. • Un secondo livello di classificazione prende in esame, in modo congiunto, i classici test che valutano la contrapposizione di costi e benefici addizionali che un’azione di Controllo della Domanda comporta, secondo la prospettiva del Partecipante al programma e secondo quella dell’Utility elettrica. Tale livello di classificazione è basato sul valore assunto dal tipico indicatore economico di profittabilità noto come Valore Attuale Netto (VAN), risultante dal bilancio netto tra benefici economici e costi, attualizzati rispetto all’anno iniziale dello studio. Costi e benefici associati ad azioni di Controllo della Domanda Viene svolta una disamina del principali test economici utilizzati per stimare la convenienza e l’efficacia di progetti di Controllo della Domanda; tale disamina fornisce gli elementi razionali per procedere al secondo livello di classificazione sopra citato. I test considerati sono basati sul calcolo dell’indice economico noto come VAN (Valore Attuale Netto), il quale esprime il differenziale tra i benefici ed i costi che una specifica azione di Controllo della Domanda implica rispetto ad una situazione di domanda non controllata (costi addizionali). I suddetti test includono voci di costo e di beneficio di varia natura: una parte della trattazione richiama e descrive sommariamente tali voci. Strumenti per la valutazione dei costi evitati di fornitura Si è constatato che le modalità per la valutazione di alcune delle voci di costo e di beneficio sono in gran parte consolidate. D’altra parte si è anche riscontrata la necessità di disporre di un mezzo idoneo alla valutazione dei costi evitati per investimento in potenziamenti e per esercizio della rete (ossia proprio di quei costi di pertinenza del Distributore che un’azione di Controllo della Domanda consente sperabilmente di evitare). L’esigenza di colmare tale lacuna ha motivato lo sviluppo ad hoc di un software che consenta semplici ancorché approssimate valutazioni. Le caratteristiche di tale software, denominato DECAPLAN, vengono dettagliatamente descritte in un apposita parte del presente rapporto. Esempio di applicazione Viene mostrato un esempio di applicazione della procedura della Fase 1 nel suo complesso, con riferimento ad una rete di caratteristiche congruenti con quelle di destinazione del progetto ECORET. La rete si estende su di un’area urbana a forte densità di utenza, della superficie di circa 10 km 2 . Il carico al picco relativo all’anno di inizio pianificazione è di circa 259 MW, di cui 116 MW per le utenze MT e 143 MW per le utenze BT. Sono state considerate tre azioni di Controllo della Domanda: – Accumulo del freddo in associazione al condizionamento estivo – Illuminazione efficiente attraverso lampade fluorescenti compatte – Rifasamento presso le utenze MT e BT e se ne è verificata l’efficacia nel corso dell’evoluzione del carico entro un orizzonte temporale di cinque anni. Il primo livello di studio di tali azioni ha portato alla seguente classificazione in termini di efficacia decrescente: – Illuminazione efficiente attraverso lampade fluorescenti compatte – Rifasamento presso le utenze MT e BT (quasi a pari merito con l’azione precedente) – Accumulo del freddo in associazione al condizionamento estivo Il secondo livello di studio, basato su uno studio della profittabilità complessiva di ciascuna di tali azioni, dal punto di vista dell’utente e dell’Utility elettrica, ha portato alle seguenti conclusioni: – L’azione utilizzante l’illuminazione efficiente si pone in testa alla classifica in quanto, per il modo in cui qui è stata concepita, consente all’utente un risparmio cumulato sulla bolletta che compensa, anche senza incentivi di altro tipo, i costi per l’acquisto di tali apparecchiature. Essa consente altresì all’Utility un

considerevole risparmio sui costi di potenziamento della rete; il vantaggio, che è comunque sempre presente, diviene poi ancora maggiore se si tiene conto che tale intervento, al pari di ogni intervento che calmieri la domanda, consente di differire (e quindi contenere dal punto di vista finanziario) quei costi di adeguamento 1 (altresì detti costi di ripristino in buona pratica di esercizio) che l’Utility è chiamata inevitabilmente ad affrontare – L’azione utilizzante l’accumulo del freddo, sempre per il modo in cui qui è stata concepita, presenta una minore efficacia, in quanto la sua profittabilità è maggiormente condizionata da alcuni requisiti, che vanno tassativamente soddisfatti: null La disponibilità dell’Utility a corrispondere ai partecipanti al programma un incentivo almeno pari al 79% dei costi sostenuti per l’acquisto dei dispositivi di accumulo null L’idoneità di tale intervento al contenimento di una quota almeno del 3,3 % dei costi di ripristino in buona pratica di esercizio previsti per la rete considerata. La versione eseguibile di DECAPLAN, unitamente al manuale d’uso e ad una caso-prova, sono disponibili congiuntamente alla presente documentazione. 1 Ovvero i costi di investimento che si dovrebbero affrontare per riportare la rete esaminata attraverso ristrutturazione, fin dall’anno 0 di inizio pianificazione, da condizioni “affaticate” a condizioni di buona pratica di esercizio (cioè, a condizioni in cui si rispettano i vincoli con adeguato margine e si assicuri un’adeguata continuità del servizio).

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