L’attività riportata nel presente Rapporto, inquadrata all’interno del Progetto RETE21 di Ricerca di Sistema, Sottoprogetto CONSISTE (CONtrollo SISTema Elettrico), è stata svolta focalizzando in particolare i problemi connessi con gli elementi di aleatorietà presenti nella definizione di criteri di flessibilizzazione del piano di difesa. Con riferimento invece a tale punto, si sottolinea come i piani di difesa elaborati dai gestori dei sistemi di trasmissione, non ultimo quello italiano, risentano delle specificità della rete sotto supervisione, si fondino prevalentemente su interventi codificati “storicamente” (esistono molteplici schemi di protezioni di sistema articolati sulla frequenza, molti di meno sulla tensione o sull’angolo, pochi sul sovraccarico) e siano oggetto di revisione prevalentemente a seguito di esperienze derivanti da disservizi significativi. Frequente è la constatazione che il fallimento di uno schema di protezione di sistema porti la rete ad uno stato caratterizzato da elevatissimo indice di gravità, senza che per esempio siano previste ridondanze nelle filosofie di intervento o nelle azioni correttive. La flessibilizzazione e l’integrazione di piani di difesa e di ripristino comporta inevitabilmente la gestione di informazioni dal campo assai più articolate e sovente incomplete. L’aspetto di parziale disponibilità del parco di misure viene evidenziato nel contesto della dichiarazione di condizioni di emergenza, presupposto per la stimolazione correlata di azioni di contrasto. Questi concetti sono stati esemplificati su esempi critici che innescano fenomeni di cascading degenerativo in cui l’aleatorietà del processo può creare conflitti fra logiche di protezione locale di componente e strategie di sistema con evoluzioni degenerative non semplici da condizionare con flessibilità e ridotta invasività.