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rapporti - Deliverable

2.1.8b-Identificazione di parametri elastici, di resistenze e di stati tensionali in dighe murarie con prove dilatometriche in situ.

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2.1.8b-Identificazione di parametri elastici, di resistenze e di stati tensionali in dighe murarie con prove dilatometriche in situ.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:45 pm

Le tecniche di diagnostica globale, sia quelle con eccitazione dinamica (studiate ad esempio nel progetto Histride cofinanziato nell’ambito dell’omonimo progetto UE e più recentemente con il Fondo per la Ricerca di Sistema), sia quelle con carico idrostatico e monitoraggio radar indagate nella ricerca attuale e descritta in un altro Rapporto a CESI, presentano limitazioni già notate difficilmente superabili: i parametri di danno identificabili non possono che essere i moduli elastici deteriorati, di incerta correlazione con le resistenze ed altri parametri di materiali di interesse strutturale (in primis energia di frattura); in vaste zone della diga (in particolare inferiori al pulvino e prossime alle spalle), le rigidezze elastiche sono di difficile identificazione con diagnosi globali, come è stato evidenziato mediante analisi di sensibilità sulle quantità misurabili. Le considerazioni che precedono motivano lo studio di tecniche diagnostiche locali, atte ad identificare localmente (soprattutto in siti che sfuggono a diagnosi globali), le attuali proprietà meccaniche del materiale calcestruzzo, proprietà suscettibili di essere state sostanzialmente degradate nei decenni di esercizio della diga da cause varie (principalmente reazione alcali-silicati, fessurazioni diffuse fin dal consolidamento dei getti, terremoti, movimenti della formazione geologica circostante). Numerose sono le tecniche sperimentali di diagnostica locale nel senso e con gli scopi cui si è sopra accennato. Prima che per le dighe, tali tecniche sono state tradizionalmente sviluppate e impiegate in ingegneria geotecnica e per la conservazione di edifici monumentali, specialmente in muratura. Viene prima presentata una rassegna dei metodi già in uso e più pertinenti alle presenti finali. Successivamente, si evidenziano gli aspetti innovativi dei risultati emersi dalla ricerca, con riferimento alla prova dilatometrica in situ focalizzata alla individuazione delle innovazioni introdotte rispetto alla prassi consolidata. In particolare, i risultati innovativi della ricerca fanno riferimento alla esecuzione di prove dilatometriche sui due fori paralleli, alla relativa simulazione con modellazione numerica e al ricorso all’analisi inversa per l’identificazione dei parametri meccanici e di resistenza del materiale indagato e alla determinazione degli stati tensionali locali.

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