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rapporti - Deliverable

2.3.3.3-Misure su impianti industriali, pilota e laboratorio per la rilevazione dei dati necessari alla taratura dei modelli DeNOx e DeSOx.

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2.3.3.3-Misure su impianti industriali, pilota e laboratorio per la rilevazione dei dati necessari alla taratura dei modelli DeNOx e DeSOx.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:30 pm

In osservanza delle normative ambientali in tema di emissioni gassose, nelle centrali termoelettriche sono stati installati impianti di desolforazione e denitrificazione dei gas di combustione. I più diffusi in Italia sono gli impianti di desolforazione a umido del tipo calcare-gesso e denitrificatori a riduzione catalitica tipo SCR. Nell’ambito del progetto GEN21, sottoprogetto COAL, Milestone 2.3.3.2 “Applicazione dei modelli DeNOx e DeSOx ad un caso bifase, tridimensionale, prendendo in considerazione le reazioni di processo” è stato sviluppato, in collaborazione con il prof. M.E. Ricotti del Dipartimento di Ingegneria Nucleare del Politecnico di Milano, un modello matematico di un impianto DeSOx a umido, mentre con il prof. S. Bittanti e collaboratori del Dipartimento di Elettronica e Informazione è stato realizzato un modello matematico di un impianto DeNOx tipo SCR. Per poter tarare entrambi sono state necessarie una serie di misure su impianto industriale, impianto pilota e laboratorio descritte nel presente rapporto. In particolare per quanto riguarda l’impianto DESOX, sono state predisposte idonee metodologie di prova e sono state effettuate alcune misure fisiche e chimiche all’interno degli scrubber del gruppo 2 della centrale di Brindisi. Le misure effettuate hanno riguardato: velocità del gas, di temperatura, di pH e di spettro dimensionale delle gocce di slurry. Il vincolo di utilizzare solo bocchelli realizzati su passi d’uomo esistenti, ubicati a meno di un metro di distanza dal primo banco di spruzzatori, in una zona particolarmente critica per l’alta densità e velocità delle gocce di slurry, se da un lato ha compromesso in parte il buon esito di alcune misure, dall’altro ha costituito un valido test prova. Nelle misure di velocità del gas il metodo che prevedeva l’utilizza una sonda Pitot mantenuta in contropressione per evitarne l’intasamento è risultato inefficace; buon esito invece ha dato la prova con anemometro a ventolino opportunamente modificato. Le misure di pH con la sonda a “coppa” hanno fornito dati che richiedono una attenta interpretazione. La caratterizzazione dello spettro di dimensioni delle gocce con il sistema telecamera-endoscopio-laser ha fornito interessanti risultati, anche se il sistema va migliorato per aumentarne la resistenza alle condizioni estreme dell’ambiente in cui deve operare. Sono inoltre state effettuate misure di reattività del calcare in laboratorio. Per la taratura del modello matematico realizzato per la simulazione del processo catalitico di riduzione degli ossidi di azoto (SCR) ci si è avvalsi della disponibilità di un impianto pilota di proprietà CESI presso la sede di Piacenza. Tali opportunità hanno permesso di simulare condizioni operative specifiche. Per esempio, agendo sulla preparazione della miscela gassosa che simula i gas di combustione è stato possibile ottenere particolari miscele che hanno consentito di amplificare e nello stesso tempo attenuare l’influenza di alcuni

parametri. Riducendo al minimo l’influenza di alcuni parametri ed esaltandone altri è stato possibile effettuare una valutazione dell’entità di alcune costanti di modellazione (costante di reazione, di diffusione, di trasferimento di massa,…). Inoltre per gli aspetti più legati alla fluidodinamica del processo è stata eseguita una campagna di misura su un impianto reale per la rilevazione delle velocità su un reticolo di 91 punti di misura.

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