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2.4.1.1-Stato della tecnologia IGCC a carbone: principali varianti tecnologiche della gassificazione

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2.4.1.1-Stato della tecnologia IGCC a carbone: principali varianti tecnologiche della gassificazione

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:47 pm

Lo scopo della presente attività è di analizzare le varie articolazioni (configurazione d’impianto, tipo di processo) che un impianto di tipo IGCC (convenzionale e non) alimentato a carbone (sia ad alto che a basso tenore di zolfo) può assumere sia per quanto riguarda l’isola di gassificazione che il turbogas nonchè il blocco di potenza costituito dalla caldaia a recupero (GVR) e dalla turbina a vapore (TV) compreso il condensatore. A seconda delle scelte effettuate relativamente alle varie parti dell’impianto, l’efficienza netta del ciclo Joule e del ciclo sottoposto (bottoming) Rankine, può assumere valori diversi con riflessi (negativi o positivi) sia sui costi di impianto (e di riflesso anche sul kWh) che, anche, sulle emissioni di inquinanti come ossidi di azoto NOx, ossidi di zolfo SOx, particolato e anidride carbonica CO 2 . I costi sociali (detti anche costi esterni) e di conseguenza il costo dell’energia elettrica prodotta conseguente ad un certo tipo di impatto ambientate, dipendono soprattutto dal tipo e dalla quantità di inquinanti rilasciati dalla centrale in un certo periodo di tempo. Vengono analizzate sia le varianti di impianto che comportano solo riflessi di tipo economico (costo del kWh) che quelle che comportano anche modifiche nel tipo e nella quantità di emissioni rilasciate dal sito produttivo (per esempio ricircolo di azoto proveniente da ASU al combustore). Le principali varianti prese in considerazioni riguardano la scelta del processo di gassificazione (letto fisso, fluido o trascinato), le modalità di raffreddamento primario (quench ad acqua/syngas o radiante- convettivo) cui viene assoggettato il gas sintetico ancora grezzo, il grado di integrazione possibile tra ASU e compressore della turbina gas, il tipo di alimentazione del combustibile (miscela densa carbone – acqua) o alimentazione a secco (polverino), depurazione della corrente gassosa dallo zolfo tramite processi a freddo (~ 300 °C) MDEA/SCOT/CLAUS o mediante processi a caldo (~600 °C). Altre varianti di impianto possono riguardare la scelta della turbina a gas selezionando tecnologie (F, H) che permettono di raggiungere temperature di ingresso in turbina molto più elevate consentendo al ciclo di termodinamico di impianto di raggiungere più alti valori di rendimento e quindi più bassi valori di consumo specifico (minor consumo di carbone a parità di energia prodotta); anche la scelta del numero

di livelli di pressione del generatore di vapore assieme alla temperatura di surriscaldamento / risurriscaldamento può avere influenza sul rendimento della centrale.

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