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rapporti - Deliverable

2.4.1-Messa a punto di una procedura diagnostica originale e sua implementazione in un dispositivo dedicato installato nella test facility

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2.4.1-Messa a punto di una procedura diagnostica originale e sua implementazione in un dispositivo dedicato installato nella test facility

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:24 pm

Le batterie possono dare origine a malfunzionamenti legati all’invecchiamento e al degrado dovuto all’esercizio più o meno stressante. L’individuazione e la quantificazione di tale degrado sono tanto più difficoltose quanto più elevato è il numero di accumulatori, in serie e in parallelo, da cui sono costituite. Spesso accade di rendersi conto dello stato di invecchiamento di una batteria solo in seguito ad un suo mancato intervento e questo può comportare danni sia tecnici che economici più o meno gravi per l’impianto in cui essa è installata. Da qui nasce l’esigenza di diagnosticare, con opportune prove, lo stato di salute della batteria. Attualmente per raggiungere tale scopo si ricorre a prove di scarica per la misura della capacità, costose e che comportano la messa fuori servizio dell’impianto per la durata della prova di scarica e per tutto il tempo necessario per ricaricarla. Inoltre una scarica di questo genere è una prova invasiva e a volte più stressante per la batteria dell’esercizio reale. Nel presente documento si illustrano le caratteristiche e le funzioni di un Dispositivo Diagnostico Residente sviluppato dal CESI e che implementa una procedura diagnostica originale messa a punto dal CESI stesso. Tale metodologia è stata sviluppata con il compito di seguire la vita di una batteria e nel caso particolare è stata messa a punto e sperimentata su due tecnologie di accumulo distinte, una batteria al piombo e una batteria ZEBRA™ installate nella Test Facility realizzata al CESI nell’ambito del progetto di RdS GENDIS 21. I sistemi realizzati e sperimentati sulle due tecnologie hanno due obiettivi principali: − svolgere funzioni di diagnostica predittiva; − segnalare la presenza di comportamenti anomali delle batterie e per alcuni aspetti anche del caricabatteria in ogni momento di funzionamento dell’installazione. La diagnostica qui è detta predittiva perché si prefigge di segnalare preventivamente il raggiungimento da parte della batteria delle prestazioni minime necessarie per l’applicazione e poterne quindi anche programmare la sostituzione. La procedura diagnostica che il dispositivo implementa raggiunge lo scopo per mezzo di una prova non invasiva caratterizzata da correnti di modesta intensità e di breve durata (indicativamente non superiore a 120 s). Il dispositivo svolge tutto questo on-line, senza la necessità di scollegare la batteria dall’impianto in nessuna circostanza e interferendo in modo trascurabile con il funzionamento normale della batteria. Inoltre il dispositivo è del tutto automatico e può lavorare anche in impianti non presidiati.

PGE – Enrica Micolano PGE – Maria Broglia PGE – Luigi Mazzocchi PGE – Claudio Bossi

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