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rapporti - Deliverable

2.4.2.6-Sperimentazione di tecniche di filtrazione a media ed alta temperatura di syngas da carbone: realizzazione delle apparecchiature

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2.4.2.6-Sperimentazione di tecniche di filtrazione a media ed alta temperatura di syngas da carbone: realizzazione delle apparecchiature

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:44 pm

Tra le tecnologie per la conversione energetica del carbone, la gassificazione integrata con un ciclo combinato (IGCC) è sicuramente l’opzione ritenuta di maggiore interesse sia in ragione di un minor impatto ambientale in termini di emissioni degli inquinanti caratteristici (polveri, NOx ed Sox) ma soprattutto per la possibilità di poter separare la CO 2 del syngas prodotto dalla gassificazione. Tra i problemi tecnologici “aperti” sulla gassificazione, uno dei più critici è sicuramente la filtrazione a caldo del syngas che impatta sia sulla efficienza del processo che sulle emissioni. In tale contesto è stato realizzato da Enel Produzione Ricerca, in collaborazione con l’associazione spagnola AICIA e l’Università di Siviglia, un impianto per la sperimentazione delle tecnologie di filtrazione a caldo del syngas. La realizzazione ha riguardato essenzialmente la sezione di prova per gli elementi filtranti per syngas a media ed alta temperatura mentre il “Balance of Plant” è stato recuperato da un altro test-rig dell’AICIA. L’impianto di prova è costituito da un compressore con motore elettrico a giri variabili per compensare le cadute di pressione e mantenere la portata di aria al valore di set point desiderato. L’aria compressa di simulazione viene poi preriscaldata fino ad un valore di temperatura regolato (max 600°C) nello scambiatore elettrico. All’aria riscaldata in pressione si aggiunge il particolato di syngas (prodotto nell’impianto IGCC di Puertollano). Il particolato è stoccato in un apposito serbatoio in pressione e viene inserito nel condotto mediante dosatore per avere il carico particellare desiderato. Il fluido di simulazione entra nel vessel principale dove sono allocati i due elementi filtranti da sottoporre a test. Al fondo del vessel principale è collegato un altro vessel in pressione dove si deposita il particolato accumulato all’esterno dei filtri e rimosso dal back pulse di azoto. Il back pulse, regolato in durata e pressione, è originato da un apposito impianto in pressione con incluso il vessel di stivaggio dell’azoto. Il fluido filtrato con il particolato residuo viene poi emesso in atmosfera.

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