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rapporti - Deliverable

2.5.1-Taratura di un sistema modellistico per la valutazione della Qualità dell’aria nell’area di Piacenza

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2.5.1-Taratura di un sistema modellistico per la valutazione della Qualità dell’aria nell’area di Piacenza

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:28 pm

Il WP5 del sottoprogetto SINBA è relativo alla messa di un sistema modellistico è basato sul codice CAMx, un modello di chimica e trasporto in grado di ricostruire l’evoluzione spazio-temporale degli inquinanti di interesse, con particolare riferimento al particolato. La struttura modellistica messa a punto e validata verrà poi utilizzata nell’ambito del sottoprogetto VESTER, per la ricostruzione su base annuale dei principali indicatori di qualità dell’aria, relativi ad alcuni scenari emissivi conseguenti all’introduzione di alcune opzioni di cogenerazione e teleriscaldamento per la città di Piacenza, sviluppate nel progetto SVALTER. La messa a punto del sistema modellistico è stata realizzata grazie alla disponibilità di una ricca base dati, ottenuta durante una delle campagne di misura della qualità dell’aria (la prima invernale 2004) realizzate sempre nell’ambito del sottoprogetto SINBA. L’attività sperimentale condotta nella città di Piacenza ha permesso di integrare le misure di inquinanti convenzionali rese disponibili dalle reti provinciali, con informazioni specifiche, in particolare sulla fase aerosol. L’applicazione modellistica ha fatto riferimento a due episodi di febbraio e marzo 2004, per cui era disponibile una buona copertura sperimentale e ritenuti interessanti, perché corrispondenti a situazione di forte inquinamento (il primo in particolare). Accanto all’attività di taratura, propedeutica alle fasi successive del progetto, l’applicazione modellistica qui descritta presenta diversi elementi di interesse scientifico e applicativo. Un primo aspetto è relativo alle dimensioni ed alla risoluzione del dominio di calcolo che rappresenta sostanzialmente il limite teorico inferiore di applicabilità dei codici di chimica e trasporto. Un secondo elemento di novità ed interesse è costituito dalla disponibilità di misure di inquinanti non convenzionali quali VOC e, soprattutto, alcuni composti della fase aerosol, che sino ad ora sono disponibili in modo molto sporadico nel contesto italiano. La prima fase di simulazione, costituita da un successione di prove di sensitività, ha permesso di effettuare una prima valutazione delle prestazioni del modello, nonché di mettere luce alcuni degli aspetti di configurazione del sistema modellistico che maggiormente influenzano la ricostruzione delle concentrazioni. La simulazione definitiva (caso base) ha evidenziato diversi aspetti positivi, ma anche alcuni limiti ed imprecisioni che richiederebbero ulteriori approfondimenti. In generale, il modello ha evidenziato una buona capacità nel ricostruire, almeno in termini qualitativi, le due diverse condizioni di inquinamento: quella di febbraio, caratterizzata da una situazione di accumulo sull’intera area padana e quella di marzo, caratterizzata da concentrazioni mediamente meno elevate e con i valori massimi più prossimi alle aree emissive. Per quanto riguarda la fase aerosol che, come anticipato, rappresenta l’elemento di maggiore novità e –di riflesso- di incertezza, il modello ha dimostrato una buona coerenza rispetto agli ordini di grandezza delle diverse specie. Nel complesso il limite più evidente della simulazione è costituito dalla generale tendenza alla sottostima delle concentrazioni sia in fase gas che aerosol. La tendenza alla sottostima riguarda sia inquinanti primari che secondari, per cui è probabilmente ascrivibile ad una sovrastima della capacità

dispersiva dell’atmosfera, soprattutto in termini di velocità del vento media di dominio, sebbene il confronto puntuale delle prestazioni del modello meteorologico (es Torre Telecom) abbia fornito risultati molto soddisfacenti. Infine, per quanto concerne la capacità di risolvere la variabilità spaziale delle concentrazioni, il modello è stato in grado di distinguere correttamente l’area urbana di Piacenza rispetto alle aree rurali limitrofe, ma non di discernere la variabilità all’interno dell’area urbana stessa (es. arterie stradali da aree residenziali). Lo studio sembra quindi confermare che, in area urbana, i modelli euleriani a griglia sono adeguati per ricostruire principalmente la concentrazione media di fondo. Per quanto concerne la simulazione di lungo periodo, l’attività svolta conferma sostanzialmente la solidità della struttura modellistica e la scelta di alcuni elementi di configurazione, dall’altra mette in luce alcuni elementi di criticità. un primo aspetto è relativo principalmente alla frazione organica del particolato, ma a questo riguardo l’attuale stato dell’arte non fornisce soluzione immediate. Diversamente, per quanto concerne gli aspetti meteorologici, nelle simulazioni che verranno condotte in VESTER, si è deciso di utilizzare un approccio leggermente diverso, basato sull’integrazione dell’informazione di mesoscala fornita da RAMS con quella più puntuale fornita da alcune misure. In questo modo i modelli dovrebbero riuscire ad inseguire in modo più corretto le peculiarità, spesso fortemente locali, che caratterizzano la circolazione atmosferica della pianura padana.

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