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2.6.2.2a – Prove su impianto pilota di filtrazione a membrana per valutare le possibilità di recupero delle acque oleose.

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2.6.2.2a – Prove su impianto pilota di filtrazione a membrana per valutare le possibilità di recupero delle acque oleose.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:52 pm

Allo scopo di supportare la realizzazione di sistemi idrici di centrale a scarico liquido zero, specialmente nel caso di centrali termoelettriche a carbone ambientalizzate, è stata valutata sperimentalmente l’applicabilità di varie tecnologie di filtrazione a membrana (in particolare la nanofiltrazione) al trattamento delle acque reflue oleose di centrale per il recupero di acqua di processo a bassa conducibilità. L’attività, oltre a rispondere alle esigenze di sviluppo dei sistemi idrici delle centrali ambientalizzate soprattutto nell’ottica della prevista diffusione degli impianti ultrasupercritici a carbone, costituisce una naturale estensione degli studi condotti nell’ambito del 1° Triennio di RdS-Progetto WATERTREAT dedicato alle tecnologie a supporto dei sistemi a scarico liquido zero. Sono state condotte prove di laboratorio del tipo “test cell” su membrane commerciali di nanofiltrazione e di ultrafiltrazione, utilizzando reflui oleosi prelevati dalla Centrale Termoelettrica di La Spezia. Le prove “test cell” hanno consentito di verificare che la reiezione degli oli da parte delle membrane di nanofiltrazione Desal DK4040 è nell’ordine del 75%, nettamente superiore a quella delle membrane di ultrafiltrazione e di altre tipologie di membrane di nanofiltrazione Desal DL 4040 (50%), a causa della prevalenza nella corrente campionata di olio in forma disciolta rispetto alle altre possibili forme di contaminazione oleosa. In conseguenza di tali risultati è stato stabilito di procedere alla sperimentazione su scala pilota di membrane di nanofiltrazione Desal DK 4040, diversamente da quanto ipotizzato in precedenza. Nella precedente milestone 2.6.2.1 era stato realizzato un impianto pilota adatto allo svolgimento di prove di trattamento a “batch” o in regime “semicontinuo” su moduli industriali da 4” di membrane semipermeabili. Nel caso di trattamento di reflui in uscita dalle vasche API, interessati dalla presenza quasi esclusiva di olio disciolto in concentrazioni limitate, le prove condotte sull’impianto pilota hanno confermato la buona reiezione degli oli da parte delle membrane di nanofiltrazione ed evidenziato che l’acqua recuperata è idonea ad essere alimentata ad uno stadio di demineralizzazione su membrana ad osmosi inversa. Le prove forniscono inoltre l’indicazione delle condizioni operative di massima che possono essere adottate nelle realizzazioni industriali del processo in esame. Nel caso di trattamento di emulsioni oleose in acqua a bassa conducibilità, le prove hanno evidenziato un elevato sequestro di olio da parte della membrana con conseguente peggioramento della reiezione. Per questa tipologia di trattamento sono necessarie ulteriori prove per verificare nel tempo il decorso di questo fenomeno di sporcamento, le sue conseguenze sulle prestazioni della membrana, la frequenza e la tipologia dei lavaggi necessari per ripristinare le condizioni ottimali di funzionamento del sistema. Questa necessità ha dato luogo all’approvazione di una variante della task, che prevede l’effettuazione di ulteriori prove su nanofiltrazione e ultrafiltrazione e un confronto tecnico economico fra le due soluzioni.

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