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rapporti - Deliverable

2.6.3.3-Sviluppo di configurazioni scarico zero del comparto acqua di centrali termoelettriche. Sperimentazione in campo del processo di nanofiltrazione applicato al refluo dell’impianto TSD mediante impianto pilota.

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2.6.3.3-Sviluppo di configurazioni scarico zero del comparto acqua di centrali termoelettriche. Sperimentazione in campo del processo di nanofiltrazione applicato al refluo dell’impianto TSD mediante impianto pilota.

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:52 pm

Nel rapporto vengono presentati i risultati della sperimentazione effettuata in campo, sul refluo semisintetico prodotto a partire dall’effluente DeSO x -TSD, con l’impianto pilota progettato e realizzato per verificare la possibilità pratica di un recupero di materia (acqua e specie chimiche) con una configurazione del Sistema Acqua del tipo a “scarico zero”, cioè a ciclo chiuso. La sperimentazione ha riguardato i seguenti aspetti: • pretrattamento del refluo mediante addolcimento (rimozione cationi monovalenti, calcio e magnesio), analisi parametrica del dosaggio (reagente di addolcimento, pH, ecc.) • nanofiltrazione del refluo pretrattato, con analisi delle prestazioni (reiezione ioni mono e bivalenti), analisi parametrica (recovery e pH alimento). I risultati sono stati in linea con gli obiettivi, oltre le ipotesi iniziali relative alla rimozione dei soli ioni bivalenti per il fatto che è potuta osservare anche la separazione chimico-fisica e la reiezione delle specie fluoruro e selenio (Se +4 e Se +6 ). L’efficienza di rimozione del fluoruro dipende da parametri di processo non completamente identificati, anche se l’efficienza è risultata stabilmente superiore al 75% (arrivando a valori superiori al 90% alle basse concentrazioni elevate, <20 ppm). La sperimentazione ha permesso di verificare l’effetto dell’idrossido di magnesio precipitato sulla rimozione, probabilmente per adsorbimento del fluoruro e in minor grado del selenio, in particolare nella sua forma ossidata Se +6 . L’aspetto critico del pretrattamento mediante precipitazione è la sedimentazione dell’idrossido di magnesio. Possibili soluzioni riguardano la scelta di un coagulante e/o un diverso progetto del sedimentatore. La capacità adsorbimento del idrossido di magnesio è stata inequivocabilmente dimostrata dall’analisi del “fango” arricchito in fluoruri e selenio (Se +6 ). Le prestazioni della nanofiltrazione sono risultate significative, anche se inferiori alle attese per quanto riguarda la separazione degli ioni mono e bivalenti. Le prestazioni sono risultate invece superiori alle attese per lo ione fluoruro e per il selenio, in particolare per la specie Se +6 . Complessivamente si può affermare che lo schema di trattamento rispetta sostanzialmente le attese, anche se con una minor purezza del residuo salino risultante, per una maggiore contaminazione del cloruro e del nitrato con ioni monovalenti (in particolare da calcio e solfato). La capacità di reiezione per il fluoruro compensa in parte la minore efficacia del pretrattamento, mentre si dimostra elevata la capacità di reiezione del Se +6 . La sperimentazione ha quindi messo in luce le possibili strategie da adottare per una configurazione in grado di assicurare le prestazioni necessarie al conseguimento dello “scarico zero”, ma anche i margini per una ottimizzazione della configurazione attuale. In questo secondo caso il comportamento delle specie fluoruro e

selenio, in particolare del Se +6 nei trattamenti tradizionali e innovativi preludono allo sviluppo di interventi migliorativi e forse perfino decisivi per il rispetto dei limiti allo scarico di centrali alimentate con carboni caratterizzati da elevate concentrazioni di fluoro e di selenio all’origine.

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