Cerca nel sito per parola chiave

rapporti - Deliverable

2.7.1.6-Sperimentazione di un sistema di clorazione mirata nei canali di adduzione dell’acqua di raffreddamento con produzione locale di cloro: campagna dimostrativa durante il periodo estivo

rapporti - Deliverable

2.7.1.6-Sperimentazione di un sistema di clorazione mirata nei canali di adduzione dell’acqua di raffreddamento con produzione locale di cloro: campagna dimostrativa durante il periodo estivo

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 01:51 pm

Il presente rapporto conclude la sperimentazione sul gr.2 della CTE Endesa di Monfalcone, tesa a dimostrare e quantizzare l’efficacia di trattamenti biocidi, direttamente in ingresso ai fasci tubieri invece che alle opere di presa. Nel contempo è stata valutata la fattibilità di dosaggi frazionati lungo il circuito acqua, con lo scopo di migliorarne l’efficacia e diminuire la produzione d’aloderivati cancerogeni Il trattamento ciclico delle varie semicasse con elevati livelli d’ipoclorito di sodio, permette un risparmio di prodotto, una miglior pulizia ed il rispetto delle normative di legge sugli scarichi a mare di biocidi. La sperimentazione ha dimostrato che dosaggi per due ore al giorno, con concentrazioni di ipoclorito dell’ordine di 1 ppm, producono un miglioramento del vuoto barometrico di circa 6 mm di Hg, che corrisponde ad un recupero dell’efficienza del condensatore valutabile in un risparmio di 50-60 k€ l’anno. Per quanto riguarda il contenimento della crescita di macrofouling nel circuito d’adduzione acqua il trattamento biocida sul canale del gruppo 2, ha dimostrato che è indispensabile prevedere il trattamento in più punti per mantenere in tutto il circuito livelli medi di biocida sufficienti (0,2-0,3 ppm), a deprimere la crescita del macrofouling. Rispetto al trattamento in un singolo punto, sono possibili miglioramenti del livello del cloro residuo dell’ordine del 20-30% che si traducono in un risparmio dell’ordine di decine di migliaia d’Euro l’anno ed in una pari riduzione della produzione di aloderivati cancerogeni. Il trattamento di clorazione ipotizzato implica l’esigenza di distribuire il biocida in punti anche molto distanti tra loro; non risulta pertanto fattibile l’utilizzo di ipoclorito acquistato in quanto la sua causticità e corrosività lo collocano tra le sostanze pericolose non movimentabili con tubazioni. La clorazione mirata pertanto esige l’autoproduzione centralizzata d’ipoclorito diluito (classificato come non pericoloso), e la sua distribuzione ai vari punti di dosaggio, attraverso normali condotte di plastica.

Progetti

Commenti