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rapporti - Deliverable

2.7.13-Tecnologie antifouling ad impatto ambientale minimizzato: esecuzione di test comparativi su impianto per validare le soluzioni innovative messe a punto

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2.7.13-Tecnologie antifouling ad impatto ambientale minimizzato: esecuzione di test comparativi su impianto per validare le soluzioni innovative messe a punto

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:23 pm

Le attività di ricerca e di sperimentazione descritte nella presente relazione sono state sviluppate e condotte nel corso del triennio 2003 – 2005, al fine di contribuire a migliorare la conoscenza di tecnologie antifouling innovative e alternative al trattamento di clorazione. Sono state considerate, in particolare, due differenti tecniche potenzialmente complementari tra loro: la prima basata sull’additivazione nell’acqua di un prodotto ossidante alternativo al cloro, la seconda basata sulla produzione elettrochimica di ossidante direttamente sulle superfici metalliche in scambio termico. Nel 2005 sono state validate le due tecniche in esame nel circuito di raffreddamento della centrale di Marghera. Nel corso del primo semestre del 2005, in particolare, è stata condotta l’attività finalizzata a verificare le prestazioni di dosaggi di acido peracetico per la prevenzione della crescita di macrofouling sulle pareti in cemento del circuito di raffreddamento della centrale termoelettrica. Tale sperimentazione, in associazione a quelle svolte negli anni precedenti, conclude i ciclo di test di verifica delle prestazioni dell’acido peracetico nei confronti di diverse componenti del biofouling, nei diversi ambienti acquatici investigati. Nel del secondo semestre 2005, in particolare, è stato concluso il collaudo sperimentale di uno scambiatore di calore in titanio di nuova concezione, in grado di produrre cloro elettrochimicamente sulla superficie dei tubi di scambio termico. Quest’ultima sperimentazione, condotta su impianto pilota, conclude i test preliminari di verifica delle prestazioni della tecnica innovativa esaminata. I risultati e le prestazioni ottenute, pur essendo relativi ad un periodo di tempo limitato ad una sola stagione, sono da ritenersi soddisfacenti per entrambe le tecniche esaminate. In particolare, non sono state evidenziate criticità che possano precludere l’impiego industriale della polarizzazione anodica delle strutture in titanio e dei dosaggi di acido peracetico, impiegabili potenzialmente anche in modo complementare e sinergico tra loro.

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