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rapporti - Deliverable

3.1.1.3-Prove di corrosione per valutare le prestazioni dei processi innovativi di protezione di componenti operanti ad alta temperatura negli impianti WTE

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3.1.1.3-Prove di corrosione per valutare le prestazioni dei processi innovativi di protezione di componenti operanti ad alta temperatura negli impianti WTE

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:29 pm

Le attività sui materiali e rivestimenti di interesse per applicazioni come tubi SH di inceneritori sono state condotte nel primo triennio di RdS riproducendo le tipiche condizioni di esercizio degli impianti di gassificazione di rifiuti (condizioni riducenti). Nel primo triennio sono considerati materiali massivi ad alto tenore di Cr e Ni ed elementi alliganti (oxide formers) quali Al, Si, Mo. Inoltre sono stati considerati due differenti tipologie di rivestimenti: alto Ni ed alto Cr depositato con tecnica HVOF e FeCrAl shrouded arc welding. Per le applicazioni nei syngas coolers di gassificatori i risultati del precedente triennio mostrano come la scelta sembra essere dunque limitata alle leghe ad alto nichel oppure ai rivestimenti in IN 625. Nel secondo periodo RdS si è pertanto estesa l’attività sperimentale, con prove in atmosfere controllate di cloruri, in condizioni ossidanti) ed in condizioni di temperatura complementari a quelle testate durante il primo triennio di RdS per completare il panorama dei risultati disponibili. L’attenzione si è focalizzata sulla tecnologia del riporto laser in quanto è ottenuto saldando polvere di apporto (ad alto tenore di nichel e cromo) al materiale base del tubo (T22) con costi ridotti rispetto all’utilizzo di materiale massivo ad alto tenore di Ni e Cr. In particolare sono stati considerati l’Inconel 625ed l’Haynes HR160 aventi caratteristiche di resistenza alla corrosione ad alta temperatura e la Stellite caratterizzata da una maggiore resistenza all’erosione In condizioni ossidanti facendo riferimento ai limiti industriali riportati in tabella 6 a 450°C i tre rivestimenti hanno un tasso di corrosione che può essere considerato accettabile, a 600°C al contrario solo l’HR160 ha un comportamento accettabile. La temperatura di 450°C, in condizioni ossidanti, sembra essere la temperatura critica di utilizzo dell’IN625. In parallelo alle prove di laboratorio è stata condotta una campagna sperimentale presso un impianto di termoutilizzazione RSU con sonde di corrosione. Le prove in impianto hanno confermato la buona resistenza del riporto in HR160 che ha mostrato una velocità di corrosione inferiore ad 1 mm/yr a 600°C.

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