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rapporti - Deliverable

3.7.2b-Architettura e requisiti di una rete utente in CC: tipologia di impianti reali e analisi completa del case-study di un ospedale. – Parte 2

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3.7.2b-Architettura e requisiti di una rete utente in CC: tipologia di impianti reali e analisi completa del case-study di un ospedale. – Parte 2

Recently updated on Aprile 7th, 2021 at 12:24 pm

L’attività sviluppata nel rapporto in oggetto (Progetto Gendis 21 / sottoprogetto INTEGRA / workpackage 7 / milestone 3.7.2 / rapporto 2/2 della milestone) è finalizzata alla caratterizzazione delle utenze elettriche in quanto il passaggio da un sistema distributivo in c.a. ad uno in c.c. presenta una sensibile ricaduta sulle apparecchiature di utilizzazione che oggi giorno, negli impianti di tipo civile o similare sono alimentate prevalentemente in c.a. Il lavoro si è sostanzialmente articolato secondo due linee di azione. La prima, avvalendosi del questionario già messo a punto ed illustrato nel rapporto relativo alla fase 1 della milestone 3.7.2 (Rapporto CESI RdS n.A5048645), ha proseguito l’indagine presso i costruttori di apparecchiature elettriche con l’intento di individuare le modifiche che sarebbe necessario apportare alle stesse per consentire una loro alimentazione diretta in c.c., quali potrebbero essere i livelli di tensione in c.c. più idonei da adottare e quali sarebbero le implicazioni economiche. Al fine di rendere più efficace l’indagine si è presentato il questionario all’ANIE e al CEI che hanno collaborato alla sensibilizzazione dei costruttori diffondendo tra i loro consociati, e all’IMQ. La seconda fase, a cui è stata sostanzialmente dedicata gran parte del lavoro, è stata particolarmente orientata agli impianti e alle apparecchiature in ambito ospedaliero. Tali impianti infatti, per la loro natura sembrerebbero trarre particolari vantaggi dall’adozione di una rete distributiva in c.c.. Le ragioni sono molteplici. Tra queste meritano di essere annoverate la sicurezza elettrica e gli assorbimenti tipici di alcune apparecchiature quali le macchine radiologiche. Per quanto attiene al primo aspetto, è noto come la c.c. sia meno pericolosa della c.a. e, l’adozione di un livello di tensione di 110 V semplificherebbe in maniera significativa la soluzione del problema della sicurezza dai contatti indiretti. Per quanto riguarda viceversa le macchine radiologiche si possono svolgere due ordini di considerazioni. La prima riguarda la natura del loro funzionamento che richiede all’ingresso uno stadio di conversione c.a./c.c. La seconda riguarda la tipologia degli assorbimenti dalla rete che è caratterizzata dalla sequenza di picchi di potenza elevata e di breve durata, con correnti fortemente distorte. Per consentire allora il regolare funzionamento delle altre apparecchiature elettriche alimentate dallo stesso impianto è necessario provvedere ad un suo sovradimensionamento anche se con basso fattore di utilizzazione della potenza installata e quindi penalizzante sotto il profilo economico.

L’adozione di gruppi di continuità per l’alimentazione di tali macchine diventa di fatto proibitivo. L’introduzione di un sistema distributivo in c.c. potrebbe consentire effetti benefici sul dimensionamento dell’impianto di alimentazione delle apparecchiature radiologiche e sulla continuità del servizio mediante l’installazione di elementi di accumulo, quali ad esempio i supercondensatori, a ridosso delle apparecchiature stesse. La caratterizzazione delle apparecchiature radiologiche ha richiesto un notevole sforzo organizzativo. Preliminarmente si sono effettuati alcuni sopralluoghi in diversi ospedali milanesi al fine di individuare quello più idoneo ad effettuare rilievi sugli assorbimenti in corrispondenze delle diverse condizioni di lavoro delle apparecchiature. Successivamente si è condotta una estesa campagna di misure i cui dati sono contenuti nel CD allegato alla presente relazione. Le misure condotte forniscono una esauriente caratterizzazione di tali tipologie di apparecchiature non facilmente reperibile in bibliografia e possono costituire un punto di riferimento per un dimensionamento più appropriato del sistema di alimentazione.

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