Con riferimento alle reti di trasmissione e distribuzione in alta tensione, vengono individuati gli aspetti critici delle attuali protezioni di componente e di sistema in occasione dei disturbi rilevanti che hanno incidenza significativa sulla sicurezza del funzionamento del sistema elettrico. A tal fine, vengono preliminarmente analizzati alcuni recenti blackout prestando particolare attenzione al comportamento dei sistemi di protezione durante l’incidente ed individuando loro limiti. Prende spunto da questa analisi lo studio del comportamento della protezione distanziometrica durante gli abbassamenti di tensione ed anche a fronte di fenomeni di instabilità transitoria. Vengono inoltre analizzati i limiti dell’autorichiusura, intesa come strumento per aumentare la stabilità d’angolo transitoria del sistema, sia in termini di applicabilità che di disturbi indotti dalla richiusura fallita su guasto. Nella seconda parte del rapporto vengono invece presi in considerazione i classici schemi di protezione di tipo decentralizzato, ossia finalizzati ad aumentare la sicurezza di funzionamento del sistema attraverso un insieme di dispositivi locali di componente tra loro semplicemente coordinati attraverso il piano delle soglie di taratura. Dapprima si analizza la procedura di individuazione e confinamento dell’area critica di rete rispetto all’instabilità d’angolo, procedura attuata attraverso dispositivi OST (Out-of-Step Tripping): se ne evidenziano i limiti e si mostrano i vantaggi che possono essere ottenuti adottando una strategia di protezione di tipo centralizzato, in base all’esempio del sistema Syclopes francese. Successivamente vengono esposti alcuni limiti dei piani di alleggerimento del carico per abbassamenti di frequenza e di tensione. Infine vengono individuati i limiti di un particolare sistema di protezione della rete italiana di trasmissione, denominato EDA (Elaboratori Distacchi Automatici), dedicato alla gestione delle sezioni critiche.